«La Tav va sabotata». Rinviato a giudizio Erri De Luca per istigazione a delinquere

9 Giu 2014 17:37 - di Redazione

Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per istigazione a delinquere. Lo scrittore è accusato di avere incitato al sabotaggio del cantiere della Torino-Lione, in Valle di Susa, in alcune interviste. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup, Roberto Ruscello. Il processo si aprirà a gennaio. «La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti», sono le parole dello scrittore contestate dai pm torinesi Andrea Padalino e Antonio Rinaudo. Numerosi gli appelli a favore di De Luca, tra i quali quello firmato dalla cantante Fiorella Mannoia, dal meteorologo Luca Mercalli e dal padre comboniano Alex Zanotelli. In occasione dell’udienza preliminare, si sono svolti presidi, con letture pubbliche, in diverse località italiane. Sotto accusa in particolare, secondo la procura di Torino, un’intervista rilasciata lo scorso settembre all’Huffington Post. Lo scrittore, da sempre un convinto No Tav, aveva sostenuto che «la Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano. Sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo. I sabotaggi – aveva ancora aggiunto – sono necessari per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile». Da qui era partita una denuncia da parte di una delle società che coordinano i lavori per la costruzione della linea ad alta velocità, la Ltf.  Per Alberto Mittone, avvocato della Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), «c’è un filo rosso che lega passato e presente: quando de Luca parla di violenza ed illegalità sa cosa vuole dire. Quando ha fatto parte dei movimenti extraparlamentari, ha usato violenza ed illegalità per raggiungere i suoi obiettivi».  Secondo Gianluca Vitale, avvocato di Erri De Luca «le parole di un intellettuale non possono costituire reato». «Il giudice – ha aggiunto – ha ritenuto utile un accertamento dibattimentale, ma noi continuiamo a essere convinti che questo sia un processo alle parole e dimostreremo tranquillamente che questa non è stata un’istigazione a delinquere».

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