L’ultima gaffe di Marino: lascia la bicicletta per circolare con un camper che inquina
Fosse stato un cittadino qualsiasi, la multa a Ignazio Marino non gliel’avrebbe tolta nessuno, assicurano gli esponenti di Fratelli d’Italia. Da mercoledì, il sindaco di Roma ha iniziato un tour propagandistico in camper per le strade dell città. Titolo della campagna, “Lo dico al sindaco”, prima tappa all’Esquilino. Peccato che, secondo la denuncia presentata dal consigliere comunale Fabrizio Ghera, il camper sul quale viaggia l’ex chirurgo oggi primo cittadino della Capitale, sia “altamente inquinante” in quanto “euro 1”. Un veicolo passibile di multa, (155 euro per i comuni cittadini) così come disposto dall’ordinanza firmata dallo stesso sindaco di Roma. Ma non finisce qui. A dare retta alla foto diffusa da La Presse, il camper del sindaco viaggerebbe pure con il tagliando dell’assicurazione scaduta e neanche da pochi giorni, dal mese di febbraio 2014. «Il sindaco dovrebbe dare l’esempio – attacca Ghera, che è capogruppo comunale di Fratelli d’Italia – invece viola e ignora le norme stabilite da un provvedimento sancito dal Comune che lui stesso amministra. In barba alla mobilità sostenibile e a tutte le belle parole spese anche di recente sulla pedonalizzazione del Tridente, al fine di ridurre l’inquinamento ambientale».
Da parte sua, il Campidoglio si è affrettato a smentire tutto (o quasi). «Nessuna assicurazione scaduta», inoltre «non si tratta di un veicolo “euro 1”, ma di “euro 2″», fanno sapere dall’ufficio stampa del sindaco. In soldoni che cosa significa? Che se fosse di un privato cittadino non potrebbe circolare lo stesso, ma dato che «è usato dalla Protezione civile può girare ovunque». Autorizzato, però, non vuol dire che sia meno inquinante, anzi. Da qui l’ammissione della gaffe da parte dello staff del sindaco che rende noto che, dal prossimo giro in camper, mercoledì 2 luglio, il camper avrà «anche un filtro anti percolato per inquinare di meno». E la tanto pubblicizzata bicicletta? Per ora resta in garage. Segno che al sindaco è già passata la voglia di pedalare.