Girone e Latorre: «Abbiamo obbedito a un ordine, abbiamo mantenuto la parola e oggi siamo ancora qui»

2 Giu 2014 14:52 - di Alessandra Danieli

«Abbiamo obbedito a un ordine, abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta, e oggi siamo ancora qui». Sono le prime parole di Salvatore Girone che insieme a Massimilano Latorre è intervenuto in videoconferenza da Delhi in occasione della Festa del 2 giugno. Voce decisa, il militare italiano ha ricordato con la consueta dignità e fermezza la vicenda che si trascina da oltre due anni. «Auguro una buona festa della Repubblica a tutte le istituzioni, a tutti gli italiani e a tutti i colleghi militari che ho seguito attraverso la tv mentre sfilavano a Roma», ha detto parlando accanto all’ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Daniele Mancini. «Anche quest’anno siamo costretti a essere lontani, presenti solo attraverso una webcam», ha aggiunto il fuciliere di Marina, «vorremmo che venisse riconosciuta prima di tutto la nostra innocenza, vorremo che i nostri due Paesi dialogassero per la pace, perché il muro contro muro porta solo alla distruzione». Latorre ha detto di soffrire con dignità in attesa che la vicenda si concluda al più presto. 
Sala del Mappamondo ore 12. Accanto ai familiari dei due marò, tutti i rappresentanti dei partiti, escluso Fratelli d’Italia-An che ha disertato l’evento per protesta, sono presenti alla videoconferenza promossa dalle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato in occasione delle celebrazioni per il sessantottesimo anniversario della Repubblica. “Sfilano” uno dietro l’altro i rappresentanti delle forze politiche per un breve messaggio ai due fucilieri collegati in video. Maurizio Gasparri (per Forza Italia), Rosanna Scopelliti (per il Nuovo centrodestra) e gli altri esponenti politici hanno rivolto un saluto ai due militari e ribadito la speranza di riaverli presto in patria, una volta conclusa l’interminabile campagna elettorale indiana che ha strumentalizzato la vicenda a fini politici interni. Tutti hanno voluto lasciare da parte le polemiche e le lungaggini che hanno impedito una negoziazione seria con il governo indiano. Massimiliano e Salvatore hanno deciso di indossare le insegne del San Marco dicendo di riconoscersi in pieno nella scelta dell’Italia di operare nel mondo «per la concordia tra i popoli». Schizofrenica ancora una volta la posizione dei Cinquestelle, che non hanno partecipato alla parata a via dei Fori imperiali ma hanno inviato alla videoconferenza un proprio rappresentante che si è  distinto per toni particolarmente commossi nei confronti dei marò («vi abbraccio e spero di potervi rivedere presto in Italia, stiamo facendo il possibile»). Dalla pagina di Facebook il deputato grillino, Manlio Di Stefano, al contrario, ha usato parole molto dure all’indirizzo di Palazzo Chigi. «Cambia il governo ma non si muove una foglia. Oggi è festa ma le commissioni Esteri e Difesa sfruttano l’occasione per una videoconferenza. Sinceramente queste cose mi sanno di eventi di facciata per dire “vi pensiamo”, nonostante questo noi partecipiamo ma vorremmo ben altre azioni finalizzate a riportarli a casa». Da domani la battaglia continua: il prossimo 14 giugno si terrà a Roma la manifestazione intitolata «Tutti insieme, nessuno indietro»,promossa dai familiari insieme a Il Tempo, che oggi ha ospitato un breve messaggio della compagna di Massimiliano Latorre dal titolo «Dalle parole ai fatti».

 

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