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Renzi fa tornare la Festa dell’Unità. Perché gli piace parlare con le signore dei tortellini

Renzi fa tornare la Festa dell’Unità. Perché gli piace parlare con le signore dei tortellini

Il commento - di Francesco Signoretta - 28 Giugno 2014 alle 19:30

Ma quant’è bravo Matteo Renzi. È buono. È dolce. Ha gli occhi da cerbiatto. Parla con tutti. Fa divertire con le sue battute. Quando è a contatto con i potenti sembra un pulcino bagnato, si emoziona, si abbottona male le camicie. Ecco, la svolta della grande stampa – da sempre vicina alla sinistra, anche se si presenta come indipendente – è proprio questa, inginocchiarsi ed elogiare le (presunte) virtù del nuovo Re Mida. Qualsiasi cosa faccia il premier è sacrosanta. Ora scopriamo – viaggiando sul web – che Renzi è stato sempre stregato dalle Feste dell’Unità emiliane e quindi le ha volute di nuovo. E allora le cronache politiche ci raccontano che – udite, udite – quando non era segretario del Pd parlava per ore con i volontari e con le signore che trascorrono mesi a preparare i tortellini per la Festa. Non si sa cosa dicesse ai volontari e alle signore, anche perché è difficile restare a chiacchierare di tortellini per  un’intera giornata. Ma l’importante è darlo in pasto all’opinione pubblica. Ma altre cronache politiche raccontano che Renzi parlasse per ore anche con i ragazzini che gestiscono i bar delle Feste e lì forse – tra la curiosità di come si fa un caffè e lo sfizio di vedere come si mette la tazzina sul bancone – avrà parlato pure delle squadre di calcio, se era più forte il Bologna o la Fiorentina.  Troppi ricordi, per un premier giovane che, travolto dalla nostalgia, ha deciso di ritirare fuori un brand rottamato: dal 27 agosto al 7 settembre il momento di festa del partito tornerà a chiamarsi Festa dell’Unità. Hurrah, urlano i vecchi compagni del Pci che fino a ora non hanno mai amato il leader Pd con l’espressione democristiana. Chiaramente la città prescelta è la rossa Bologna, poi ci saranno Modena e Reggio Emilia, tutte zone che garantiscono il successo di pubblico. A Bologna tutto si svolgerà su un’area di 30mila metri quadrati, che l’anno scorso ha fatto un enorme fatturato grazie ai 19 ristoranti, ai 15 bar e punti ristoro, 250 espositori commerciali e oltre cento iniziative non politiche, dai concerti rock al ballo liscio, dalle presentazioni di libri alle dimostrazioni di sport. Ma sì. Renzi è buono, è dolce e ha gli occhi di cerbiatto. Attenti però. È anche molto ma molto furbo.

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28 Giugno 2014 alle 19:30