Ucraina, disinnescato ordigno davanti al palazzo presidenziale. I filorussi abbattono un aereo di Kiev
Fortissima tensione in Ucraina per l’aereo abbattuto dai filorussi: i separatisti sostengono infatti di aver abbattuto un cacciabombardiere ucraino Su-25 che aveva sparato alle prime ore dell’alba sulla caserma di polizia di Gorlivka, in mano ai miliziani filorussi. Il mitragliamento avrebbe ucciso due persone, mentre altre sei sarebbero rimaste ferite. Il pilota del jet abbattuto – riferiscono sempre i separatisti, citati dall’agenzia Interfax – si sarebbe buttato in tempo dall’aereo e sarebbe ora prigioniero dei miliziani. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha promesso una risposta adeguata ai separatisti dopo l’abbattimento dell’aereo militare a Lugansk in cui hanno perso la vita almeno 49 persone tra membri dell’equipaggio e paracadutisti. «Coloro che sono coinvolti in un atto terroristico di tale portata saranno puniti. L’Ucraina ha bisogno di pace, ma i terroristi (così il governo di Kiev definisce i miliziani filorussi, ndr) riceveranno una risposta adeguata», ha aggiunto Poroshenko. Il presidente ucraino ha indetto una giornata di lutto nazionale per domenica. Ma nelle stesse ore un’ennesima tragedia è stata evitata: le guardie del corpo del presidente Poroshenko avrebbero trovato nella notte un ordigno nei pressi del palazzo presidenziale, vicino a un cancello da cui ogni giorno il capo di Stato passa con la sua auto. Secondo la testata Tema.in.ua l’ordigno era composto da un secchio di plastica con dentro cinque granate, un chilo di viti, bulloni e rondelle, e un cellulare per attivare il sistema. Accanto alla bomba sarebbe stato trovato un bigliettino con la scritta «Se non fermi la guerra, la guerra verrà da te». Il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno avuto in queste ore un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, in cui gli hanno espresso la loro «grave preoccupazione di fronte al proseguimento dei combattimenti nell’est dell’Ucraina, in particolare dopo l’attacco che ha provocato la morte di almeno 49 soldati». Lo riferisce una nota dell’Eliseo.