Alitalia non trova pace: Ethiad smentisce l’ultimatum, ma è guerra tra le sigle sindacali
Nessun ultimatum ad Alitalia da Etihad. Lo chiariscono fonti vicine alla compagnia degli Emirati in merito a quanto apparso oggi sulla stampa italiana. Le fonti negano che sia stato chiesto ad Alitalia di chiudere l’accordo entro lunedì 28 luglio. Fonti vicine alla compagnia degli Emirati in merito a quanto apparso oggi sulla stampa italiana. In queste ore è esplosa anche la grana del referendum interno tra i lavoratori. Alla luce del mancato quorum nel referendum, L’accordo sui tagli al costo del lavoro Alitalia firmato solo da Cgil, Cisl, Ugl e Usb «non può essere applicato agli iscritti della Uilt, alle sigle non firmatarie e ai non iscritti». A sostenerlo Marco Veneziani della Uilt aggiungendo che «adesso bisogna tornare al tavolo e fare un nuovo accordo». Immediata la risposta delle altre sigle. «Trattandosi di referendum abrogativo – si legge nella nota di Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl Trasporto Aereo – sulla base delle regole dell’accordo sulla rappresentanza, resta confermata la validità degli accordi». La nota riporta anche i risultati sul referendum sugli accordi integrativi aziendali Alitalia. «Su 3.555 votanti hanno dato parere favorevole alle intese in 3.022, contrari 475, bianche/nulle/astenuti 58». Secondo le tre organizzazioni sindacali di categoria «i tempi stretti e l’invito alla non partecipazione al voto da parte di Uil non hanno consentito il raggiungimento del 50% +1 degli aventi diritto. In poco meno di 36 ore era quasi impossibile raggiungere il quorum». Tuttavia «rimane agli atti il comportamento assurdo di chi lo ha richiesto e poi non ha partecipato al voto, come nel caso della Uil e dei sindacati autonomi gregari». Per Filt, Fit e Ugl TA «adesso tocca all’Assemblea dei soci decidere sia sulla continuità aziendale che sull’ingresso di Etihad». Dal governo arriva una reprimenda nei confronti dei sindacati. «Abbiamo chiesto ai lavoratori e ai sindacati grande responsabilità – dichiara Maurizio Lupi – ma i sindacati discutono su chi ha più iscritti, non sapendo che la prospettiva è: futuro o baratro». Secondo il ministro dei Trasporti «il governo ha fatto la propria parte per chiedere ai privati di reinvestire in questa società. Abbiamo un grande partner internazionale e un progetto industriale da 1.200 milioni. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità», ha aggiunto Lupi riferendosi all’atteggiamento dei sindacati. «Alitalia sta lavorando con Etihad: l’interesse è assoluto però è chiaro che le risposte devono arrivare, Etihad ha confermato l’interesse».