Boeing 777, ma come può essere seria e credibile una indagine che parte già col colpevole designato?
L’indagine sia seria. L’indagine sia trasparente. Ma se già è stato individuato il colpevole, se i servizi americani, nell’immediatezza della tragedia, hanno già diramato il loro convincimento ai media con precise accuse ai filorussi e con l’assoluzione di Kiev, c’è da chiedersi il perché questa pantomima. E quanto ancora durerà. Anche e soprattutto per rispetto delle povere, e loro sì innocenti, vittime di una strage tanto assurda quanto inconcepibile. Una strage che, è giusto ribadirlo, avrebbe agevolmente potuto essere evitata, se solo le compagnie aeree, a cominciare dalla Malaysia Airlines, avessero compreso quanto pericoloso fosse solcare quei cieli di guerra. Ma stranamente poco o nulla di queste semplici deduzioni c’è sulla stampa internazionale. Ci sono le lacrime dei parenti, c’è il dolore struggente eppure composto delle famiglie, ci sono gli orsacchiotti di peluche, i fiori e i lumini accesi mentre le telecamere scavano senza sosta e senza pietà nel dramma e i microfoni si insinuano ovunque per carpire voci e gemiti. E c’è pure Putin, il colpevole già individuato. C’è soprattutto Vladimir Putin. Il nome del leader russo campeggia sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo. Con i tabloid inglesi, Guardian in testa, che guidano il gruppo di chi lo chiama in causa quale diretto responsabile della tragedia. E non è necessario ragionarci sopra: è chiaro che un colpevole siffatto possa appagare le aspettative. E possa, per l’appunto, mettere la sordina a tante domande. A domande vere. Tipo il perché di una rotta così rischiosa e taciuta agli ignari passeggeri oppure a chi mai possa giovare un simile fatto di sangue, a colpevolizzare chi o che cosa. O, ancora, a distogliere l’attenzione da chi o da che cosa. Infine, c’è pure l’accusa di Kiev ai filorussi di distruggere le prove sul sito del disastro: come avranno fatto a saperlo visto che in quella zona ci sono solo i separatisti è un mistero. Dalle telefonate odierne di Obama con Cameroon, con la signora Merkel e col leader australiano Abbot sappiamo che la richiesta unanime è di una indagine credibile e senza ritardi. Ma come possa essere seria e credibile una indagine che parte già col colpevole designato, ha un che di enigmatico. Anzi, di nostrano.