Competitività: persa l’occasione di eliminare l’anatocismo. Meloni: è uno scandalo per foraggiare le banche

23 Lug 2014 16:39 - di Redazione

Competitività vo’ cercando. Per ora il provvedimento fa acqua da tutte le parti. A cominciare dallo scandalo della permanenza della capitalizzazione degli interessi. Non ci sono emendamenti sull’anatocismo (appunto la capitalizzazione degli interessi) nell’ultimo pacchetto di proposte di modifica al decreto presentato dai relatori, il senatore Massimo Mucchetti del Pd e Giuseppe Marinello del Nuovo Centrodestra. Sulla questione però ci sono molte proposte dei senatori che – avrebbe garantito Marinello – «saranno ben esaminate nelle commissioni Industria e Ambiente. Non ci sta Giorgia Meloni che punta l’indice contro la “truffa”. «Nonostante le rassicurazioni di autorevoli esponenti del Pd dei giorni scorsi, dai relatori nessun emendamento per cancellare la vergogna dell’anatocismo e far pagare agli italiani gli interessi sugli interessi – ha dichiarato il presidente di Fratelli d’Italia – almeno ora è chiaro con quali soldi gli istituti di credito pagheranno le fantomatiche tasse che questo governo si vanta di aver messo. Gli amici delle banche colpiscono ancora: favori ai potenti sulla pelle degli italiani. Che schifo». Tra i 19 emendamenti presentati in notturna molte novità tra cui l’introduzione di modifiche alle norme sulle azioni a voto plurimo. E poi norme sulle Ferrovie (regolazione graduale dei pedaggi), la super Ace (maggiorazione per l’Aiuto alla crescita economica), la semplificazione per l’uso di fonti rinnovabili nell’ambito della riconversione industriale del comparto bieticolo-saccarifero, l’allungamento dei termini per la garanzia dello Stato in favore di Sace. Anche in tema di energia ci sono emendamenti dei relatori: si va da una proroga per l’avvio delle gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale a norme su impianti di produzione del biometano, di distribuzione del metano e impianti cogenerativi. Infine, un emendamento sempre dei relatori prevede la possibilità per le Sgr di prorogare per un massimo di due anni (che possono arrivare anche a tre per quelli con scadenza nel 2014) il termine di durata dei fondi immobiliari quotati e da loro gestiti.

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