La Concordia torna a solcare il mare. Dopo 900 giorni lascia il luogo della tragedia
La Concordia è tornata a solcare il mare. Lentamente la nave ha lasciato il luogo della tragedia nell’isola del Giglio per l’ultimo tragitto che la porterà nei cantieri di Genova, dove sarà completamente smantellata. Grande la commozione nella conferenza stampa fra i tecnici e i responsabili del progetto per mesi impegnati in una azione di recupero che non ha precedenti al mondo. Una impresa che dà lustro all’Italia, come è stato detto da più parti con una punta di orgoglio. Una impresa che, comunque, non è ancora terminata. «È difficile non commuoversi, e quindi passo ai dati – ha detto il responsabile del progetto Costa, Franco Porcellacchia – La nave naviga a due nodi, tutto ha funzionato perfettamente. Tra la notte di sabato e domenica mattina arriverà a Genova con entrata in porto domenica mattina». «In questa opera grande merito ha avuto l’ingegneria italiana anche se Nick Sloane è stato il nostro goleador». Intanto gli operatori e il personale specializzato continuano a monitorare il percorso. In mare sono state riscontrate «tre anomalie sulle acque». Lo ha riferito l’ammiraglio Stefano Tortora. «Due si trovano nelle acque francesi – ha spiegato – e una nelle acque italiane a sud di Capraia». Le verifiche hanno accertato che si tratta di «una sottilissima pellicola di idrocarburo», «una pellicola assolutamente ininfluente che presto evaporerà a non sarà più presente«. Per le due anomalie francesi, ha concluso, «crediamo si tratti di natura anche inferiori ma non abbiamo ancora informazioni». Soddisfazione per la straordinaria operazione di recupero è stata espressa a nome del Governo dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. «Siamo molto orgogliosi del lavoro che il Dipartimento della protezione civile ha fatto», ha sottolineato il sottosegretario. «La Concordia è andata via ma non ha portato via il dolore delle famiglie delle vittime – ha aggiunto – quel dolore rimane, come la tragedia. La commozione degli operatori è per le vittime».