Libri. Un inedito di Berto, Dostoevskij narrato dalla moglie, le catene della sinistra e un giallo scandinavo
Nell’inedito del 1965 Elogio della vanità Giuseppe Berto riflette in modo ironico e paradossale sui vizi della società a lui contemporanea per concludere che “non è proprio un gran bel mondo questo che ci è uscito di penna” ma agli uomini non resta altro che mettersi “di buona lena a correggere gli errori del cielo e della terra con tutte le loro forze” e se a questo scopo si rivelassero utili anche la vanità e l’esibizionismo non sarebbe proprio il caso di non usarli “in giusta misura”. (Giuseppe Berto, Elogio della vanità, Settecolori, pp. 74, euro 8)
Dietro un grande uomo c’è sempre una gran donna? Possiamo verificare l’esattezza di questa massima scoprendo Fëdor Dostoevskij svelato nell’intimità della vita familiare dalla seconda moglie Anna Grigor’evna, che racconta con estrema semplicità e veridicità la sua vita al fianco dello scrittore russo. Ne esce il ritratto di un uomo già vecchio, malato e assillato dai debiti di gioco, che trova un periodo di serenità e un freno all’irrequietezza della vita negli ultimi anni passati con Anna. Al tempo stesso la narrazione ci porta alla scoperta dell’autrice, una donna che, rinunciando alle proprie ambizioni di indipendenza e affermazione personale, si annulla nel matrimonio in una completa dedizione al genio-marito. (Anna Dostoevskaja, Dostoevskij mio marito, Castelvecchi, pp. 432, euro 22)
Ci sono alcuni elementi strutturali che impediscono al Pd di essere davvero partito della nazione: un’analisi su quali siano queste caratteristiche arriva dal libro di Claudio Cerasa Le catene della sinistra per il quale i limiti del partito erede del Pci sono principalmente due: il matrimonio con i poteri forti e l’abbraccio con la magistratura politicizzata. Ciò ha condotto i democratici e la sinistra a condurre una politica fondata solo sull’essere “anti”: un istruttivo memorandum per Renzi e i renziani, affinché non ripetano gli stessi errori del passato. (Claudio Cerasa, Le catene della sinistra, Rizzoli, pp. 306, euro 16)
Un giallo sociologico ambientato a Stoccolma, dove si consuma tentato omicidio ai danni di un ex politico apparentemente inappuntabile. L’incarico di indagare sulla vicenda per conto della Stampa della sera viene affidato ad Annika Bengtzon. Dalle sue ricerche emergerà sempre più chiaramente come sotto la sfarzosa facciata di Solsidan (la zona residenziale dove si è consumato il reato) si nasconda qualcosa di torbido. (Liza Marklund, Happy Nation, Marsilio, pp.416, euro 18,50)