Pronta la lettera di Berlusconi agli ex alleati: l’obiettivo è una federazione di centrodestra
Una lettera ai leader del centrodestra per ripartire da zero. Silvio Berlusconi, dopo l’assoluzione nel processo Ruby, vuole ricucire con i suoi ex alleati. Ha già telefonato ad Angelino Alfano, primo destinatario della sua missiva. Gli altri sono i leader degli altri partiti alternativi alla sinistra: da Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia al leghista Matteo Salvini, dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini all’ex ministro della Difesa Mario Mauro. Per il Cavaliere, dopo la sentenza di assoluzione con la riforma elettorale in dirittura d’arrivo, ci sono le condizioni per tornare insieme. Secondo le anticipazioni di Repubblica «si tratterebbe di una vera e propria mozione degli affetti alla quale il leader farà appello nella sua nuova veste di “assolto e riabilitato”. Il ruolo di “riaggregatore” o “federatore”, come lo ha definito a più riprese lui in questi giorni nel chiuso di Arcore, è la missione che si è intestato. E sulla quale intende mostrarsi subito operativo. Anche per fare il punto su questa delicata mission ha intenzione di convocare a sorpresa i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Potrebbe farlo addirittura entro questa settimana». E su quale sia il tipo di riunificazione lo lascia intendere Giovanni Toti in un’intervista a Il Giornale. Secondo il consigliere politico di Forza Italia, «oggi non è tempo per una riunificazione sotto un’unica bandiera o per una nuova Casa delle libertà. Bisogna lavorare su una federazione dove ciascuno conservi la propria identità». Toti ha spiegato che a ricostruzione del centrodestra, deve poggiare «su punti programmatici concreti» e un dialogo che «deve abbracciare non solo Ncd, ma anche Udc, Lega, Fratelli d’Italia, ovvero tutti quelli che strategicamente si ritengono alternativi al centrosinistra». In questo clima distensivo c’è però chi si è già chiamato fuori, come Salvini. «Mai un’alleanza con Alfano, che è il padre del “mare nostrum”», taglia corto il leader del Carroccio. Segno che non basterà una lettera per far tornare coeso il centrodestra.