Scavi di Torre Argentina “assediati” da erbacce e rifiuti. Ecco le foto dell’ultimo scandalo di Roma
Quello che una volta rappresentava uno dei simboli di Roma, nell’era Marino è diventato luogo di degrado e di sporcizia. Erba alta e incuria testimoniano ai romani e a migliaia di turisti che ogni giorno visitano l’area che gli scavi di Largo di Torre Argentina sono stati abbandonati. L’area situata nell’antica zona di Campo Marzio che ospita quattro templi romani risalenti all’età della Repubblica è un pugno allo stomaco.I resti degli antichi scavi sono sovrastati da erbacce, ovunque si intravedono scatole di latta e sono tanti i rifiuti sparsi qua e là. Un luogo definito “sacro” e che nel tempo è diventato anche il regno dei gatti che romani e artisti coccolano tanto. Una permanenza lunga quella dei gatti nel luogo che fu condiviso da Giulio Cesare. Fu proprio qui che il più illustre dei condottieri romani, fu colpito a morte da Bruto e dagli altri congiurati. Oggi a presidiare orgogliosamente le antiche rovine sono rimasti solo loro: l’amministrazione capitolina è sparita. Quello degli scavi di Torre Argentina non è un caso isolato. Solo a maggio 135 tecnici scrissero una lettera a Marino nella quale si mostravano preoccupati per le scelte della giunta perché, dicevano «cultura non significa chiudere al traffico i Fori imperiali». Roma, premettevano i 135 è «luogo principe della cultura dove chi amministra il patrimonio ha prima di tutto il compito di valorizzarlo». Da allora non è cambiato nulla. Anzi. Basta fare una passeggiata davanti a Castel Sant’Angelo per rendersene conto. La sera, appena calano le ombre tutta la zona circostante diventa di assoluto dominio dei ratti che scorrazzano avanti e indietro tra le urla dei passanti e dei turisti.