Tensione tra Germania e Usa. La Merkel espelle il capo della Cia a Berlino

10 Lug 2014 18:17 - di Redazione

È tensione tra Berlino e Washington. Il governo tedesco si accinge ad espellere il capo dei servizi segreti americani operativo nella capitale tedesca. Lo ha annunciato il presidente della Commissione del Bundestag addetta al controllo dei servizi segreti, Clemens Binninger.  Le indiscrezioni circa una clamorosa novità nell’acuirsi dello scontro con gli Usa sulle rivelazioni del Datagate circolavano da ieri, quando è emerso un nuovo caso di spionaggio in Germania, con l’apertura di un’inchiesta della Procura su un secondo agente dei servizi tedeschi che avrebbe venduto informazioni agli Usa dopo essere stato assoldato dalla Cia.

Le reazioni politiche in Germania sono al calor bianco e non risparmiano critiche severe all’alleato americano. Con gli Stati Uniti – ha dichiarato senza troppi giri di parole la cancelliera tedesca Angela Merkel – ”vedo una differenza di principi molto grande rispetto ai compiti dei servizi segreti dopo la guerra fredda. Ci sono problemi enormi – non solo le sfide in Siria e con l’Isis – nella difesa dal terrorismo, che per me sono prioritari rispetto alla questione di spiarsi tra alleati”. È proprio al minaccia terroristica il tasto su cui la  Merkel insiste per strattonare gli americani: “Ora abbiamo nuove minacce, asimmetriche e credo che in questi tempi, molto più imprevedibili, sia decisivo che si possa costruire fiducia tra gli alleati”.

Prima di lei era stato il suo portavoce , Steffen Seibert, a mettere nero su bianco che “il governo tedesco prende molto sul serio” le recenti notizie sullo spionaggio Usa in Germania.  A versare altra benzina sul fuoco provvede anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble per il quale “la collaborazione con Washington non può significare che gli americani possano dare lavoro a gente di terza classe da noi. Questo è così stolto che su questa stupidità si può solo piangere”. Secondo Schaeuble, Angela Merkel “is not amused”: non si diverte affatto.

Contro il doppiogiochismo americano si scagliano anche i socialdemocratici, partner del governo Merkel. In un’intervista alla tv  Zdf,  la segretaria generale del partito Yasmin Fahimi non ha usato perifrasi: ”Non siamo una qualche repubblica delle banane”. Per Obama un’altra brutta gatta da pelare.

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