Allarme Ebola, la Meloni: «Il mondo trema e il governo italiano non muove un dito»
Allarme Ebola, ed è subito polemica per il pericolo di contagio. Finora sono stabili le condizioni di salute del missionario spagnolo Miguel Pajares che ha contratto il virus in Liberia e che in queste ore è ricoverato nell’ospedale madrileno Carlo III. Lo ha reso noto il consigliere del ministero della Sanità, Javer Rodriguez, specificando che Parares non ha emorragie. Nello stesso ospedale è stata ricoverata per accertamenti anche la suora missionaria Juliana Bohi che – ha detto Rodriguez – «è in buono stato di salute». Entrambi i religiosi in stato di isolamento sono sottoposti «a tutte le misure necessarie per le cure e per evitare qualsiasi rischio di contaminazione». Dal ministero spagnolo fanno sapere che la decisione di ricoverare nella stessa struttura i due religiosi è stata presa seguendo le raccomandazioni del “Comitato di allarme per la Pace”. La notizia, rimbalzata in Italia, torna ad alzare il livello di preoccupazione per la carenza di precauzioni e di controlli sanitari del governo davanti all’escalation di ondate migratorie. «Ebola, primo malato in Europa: Spagna rimpatria prete infetto, governo italiano invece nega evidenza e fa entrare tutti senza controlli», scrive su Twitter, il presidente della Lombardia Roberto Maroni. Dello stesso tenore il commento di Giorgia Meloni: «Renzi non siamo sereni: l’allarme Ebola scattato in tutto il mondo non riguarda anche una Nazione nella quale sbarcano migliaia di africani?». Intanto il Consap e l’associazione Assotutela hanno presentato una class action contro il ministero dell’Interno per la mancata tutela ai poliziotti impegnati nell’operazione Mare Nostrum, molti dei quali avrebbero contratto la Tbc. «Sembra che l’attenzione data alle forze dell’ordine impegnate nell’operazione Mare Nostrum sia inversamente proporzionale all’attenzione data ai migranti: sempre più attenzione a chi arriva in Italia e sempre meno a chi l’Italia la difende e ne garantisce la sicurezza», ha detto il segretario del Consap Giorgio Innocenti per il quale la profilassi per la salvaguardia e la tutela dei poliziotti è ben al di sotto degli standard di altri paesi. «A maggior ragione adesso, con l’avanzata del virus Ebola, ben più preoccupante di Tbc e Scabbia, la tutela di tutti i poliziotti, e quindi dell’intera cittadinanza, non può più attendere. Spiace constatare come tutto ciò si poteva evitare qualora il ministero si fosse “disturbato” a “leggere se stesso”, e cioè le diverse circolari e raccomandazioni da attuarsi in favore degli operatori delle forze di polizia i quali per la molteplicità ed eterogeneità dei servizi che sono chiamati a svolgere possono essere esposti a potenziali rischi biologici». Presente alla presentazione della class action anche Alberto Mancini, poliziotto risultato positivo alla Tbc in servizio al Servizio centrale per l’immigrazione.