Femministe e lesbiche unite nella lotta: sognano un “Sessantotto gay”
Non gridano più «l’utero è mio e lo gestisco io», uno dei peggiori slogan del vecchio e defunto movimento femminista che esplose negli anni Settanta, quello che invocava l’aborto libero e gratuito senza differenziare il dramma delle donne che lo vivevano dall’idea di farne uno strumento contraccettivo. Non riescono più ad andare in piazza, perché sono poche e isolate, ignorate dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, sbeffeggiate da chi ha capito le conseguenze nefaste delle loro battaglie storiche. Ed ecco che le nuove femministe hanno deciso di associarsi alle lesbiche, un matrimonio politico di interesse. L’unione fa la forza. E magari qualcuna di loro sogna pure un nuovo Sessantotto gay. Non a caso l’idea del connubio è venuta fuori in Francia, la culla del ’68. A portarla avanti è l’associazione francese FiereEs, che raggruppa lesbiche, bisessuali, transessuali e femministe. L’ultima iniziativa fa sorridere: hanno lanciato il “libro delle vacanze femministe”, una raccolta di esercizi e giochi per sfogare la propria rabbia contro il governo e i suoi numerosi passi indietro sulle politiche sociali, e ribadire l’importanza di battersi per i diritti delle lesbiche e delle donne. «È un quaderno militante e pedagogico con questionari sulla sessualità e la storia delle donne – spiega la portavoce di FierEs – Lo scopo è attaccare i passi indietro del governo francese, per esempio, sull’adozione di una legge sulla procreazione assistita per coppie di donne oltre alla promessa dimenticata di una legge per i diritti dei transessuali». E aggiunge: «Al di là dell’aspetto ludico e ironico, questo libro dei compiti delle vacanze traduce la nostra rabbia e delusione». In verità si presta a un mare di ironie, specie sul web. Dal quaderno per le vacanze a una nuova stagione di lotta dura senza paura ce ne corre. Dio ce ne scampi e liberi.