India, nuovi dubbi sullo stupro delle cuginette impiccate. Riprende quota la pista familiare

21 Ago 2014 17:23 - di Redazione

Potrebbe esservi un colpo di scena nella vicenda delle due cugine di 14 e 15 anni trovate impiccate in maggio ad un albero di mango nello Stato indiano di Uttar Pradesh. Le giovani vittime infatti potrebbero non essere state violentate, come invece affermato dagli inquirenti fin dall’inizio, e questo cambierebbe tutta l’ipotesi accusatoria che al momento tiene in carcere cinque persone. Nessuno all’epoca avanzò dubbi sulla veridicità della versione ufficiale dei fatti proposta allora dagli inquirenti, che si inseriva peraltro nell’ondata di stupri e violenze che hanno attirato l’attenzione dei media in India da quando, nel dicembre 2012, una studentessa fu violentata da un branco su un autobus a New Delhi, causandone poi la morte. L’ipotesi di una clamorosa svolta nella vicenda delle due cuginette è suggerita dai risultati di uno studio del Dna, delle vittime e dei presunti colpevoli, concluso da pochi giorni e che è in mano ora alla polizia criminale (Cbi) che segue il caso. Dal test si è appreso che il centro medico Cdfd di Hyderabad che ha studiato 38 campioni di Dna prelevati dai vestiti e dai corpi, sia della ragazze decedute sia dei presunti colpevoli, non ha rilevato tracce di Dna maschile sugli oggetti femminili, e viceversa, facendo escludere quindi la violenza sessuale e perfino un semplice contatto fisico ravvicinato. Questa ipotesi contrasta fortemente con quanto certificò una commissione medica il 28 maggio a Badaun. Nel referto si confermò l’esistenza di evidenti e gravi ferite negli organi genitali di entrambe le giovani. Ovviamente i risultati delle analisi sono stati accolti con sollievo dagli imputati in carcere – i fratelli Pappu Yadav, Awadesh Yadav e Urvesh Yadav, e i poliziotti Chhatrapal Yadav e Sarvesh Yadav – ma adesso la parola passa alla commissione di tre medici designata dalla Cbi che dovrà pronunciarsi in modo definitivo su quanto avvenne quella notte di maggio, prima dell’impiccagione delle cuginette. I media indiani sostengono che riprenderebbero quota ipotesi legate ad un possibile “delitto d’onore”, per frequentazioni delle ragazze di persone non gradite alla famiglia. O addirittura, come ipotizzò un ufficiale di polizia, di una “punizione” legata ad un conflitto fra famiglie per la proprieta’ di alcuni terreni. A sostenere la Cbi nella ricerca di un nuovo movente per la morte delle giovani, vi sono anche i risultati della macchina della verità, che mentre per gli imputati hanno dato risultati convincenti, non altrettanto è stato per i famigliari delle vittime.

 

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