La Boldrini celebra Togliatti e dimentica i suoi errori tragici. Faziosità o ignoranza?
Rieccola la Boldrini, ha detto per l’ennesima volta una «cosa di sinistra». In modo acritico, come se la storia non le avesse insegnato nulla. Ecco la sinistra al governo pronta a mettere sull’altare una sua icona, Palmiro Togliatti, fingendo di non conoscere i suoi tragici errori. Errori che hanno causato dolore e sofferenza. Per lei, che è presidente della Camera, Togliatti è stato l’«uomo di Stato» determinante per «il riconoscimento reciproco tra le diverse culture politiche dal quale nacque e prese forza la nostra Carta». Un vero democratico. E proprio per questo gli sarà dedicata la mostra promossa dalla Fondazione Gramsci che la Camera ospiterà in autunno. Una celebrazione faziosa, di un personaggio discutibile, su cui pesano pesanti ombre. «Le dichiarazioni della Boldrini su Togliatti o sono di una banalità estrema o frutto di un’ignoranza di enormi fatti storici», ha replicato Maurizio Gasparri. «La Boldrini annuncia una mostra su Togliatti in autunno. Non ci scandalizza, a patto che si documentino le responsabilità del Migliore all’interno del Comintern, a cominciare dal silenzio sulle purghe staliniste, l’eccidio degli anarchici in Spagna (voluto personalmente da Togliatti), la manipolazione dei diari di Gramsci, l’opposizione allo scambio per liberare Gramsci, l’eccidio degli Alpini italiani, l’Ungheria, la condanna a morte di Nagy (votata da Togliatti). Finanche la storiografia di sinistra ha accettato queste incontrovertibili ombre sulla figura di Togliatti. La Boldrini legga almeno la biografia scritta da Giorgio Bocca».
«Fare oggi di Togliatti un santino politico è semplicemente ridicolo e ascoltarne la santificazione fa ridere non ci fosse da piangere», ha aggiunto a sua volta l’azzurro Francesco Giro. «Togliatti fu un leader e su questo non si discute, ma fu anche il responsabile della subalternità del Pci allo stalinismo e alla sua violenza politica contro i dissidenti interni al mondo comunista che vennero perseguitati e uccisi». Ma tutto questo alla Boldrini non interessa. Per lei è necessario dire «qualcosa di sinistra» per dare un senso al suo ruolo di presidente della Camera. La propaganda è l’anima della sinistra, la storia lasciamola pure agli studiosi.
Che bestia.