La scomparsa di Lamorte nel ricordo di Meloni, La Russa, Alemanno, Storace, Polverini e Saltamartini

21 Ago 2014 15:39 - di Redazione

La scomparsa di Donato Lamorte ha suscitato commozione e dolore in tutta la comunità della destra italiana. Tra le testimonianze più sentite c’è quella di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-An. «Ha dedicato tutta una vita alle idee nelle quali credeva per provare a trasformarle in azioni. Lo ha fatto partendo dal territorio in momenti storici difficili come gli anni di piombo, fino ad arrivare ai vertici di Alleanza nazionale, con una destra forte e di governo. Sono tanti i ricordi personali che mi legano a Donato Lamorte e che porterò nel cuore. Tra questi non posso non citare il congresso di Azione giovani di Viterbo del 2004, perché fu proprio lui a proclamarmi presidente nazionale. Con umiltà e senso di militanza ha messo a disposizione di un’intera comunità passione e conoscenze, lasciando un segno indelebile non solo nella storia della destra ma in quella della politica italiana», conclude la Meloni nell’esprimere il cordoglio alla famiglia.

Un ricordo affettuso di Lamorte arriva anche da Ignazio La Russa: «A pochi giorni dalla morte di Franco Servello la destra italiana con la scomparsa di Donato Lamorte perde un altro storico punto di riferimento. Di lui ricordo la lunga militanza, partita dal territorio e dal contatto personale con le donne e gli uomini della destra. Un contatto che non mai venuto meno, anche quando gli impegni da parlamentare e quelli alla segreteria politica, lo costringevano a lunghe e faticose giornate lavorative. Era sempre lui l’ultimo la sera ad andare via dalla storica sede di via della Scrofa. Uomo di fiducia di Giorgio Almirante prima e Gianfranco Fini poi, Donato è stato per tutti noi un amico su cui poter sempre contare. Ai suoi familiari esprimo le mie condoglianze più sincere e affettuose», dichiara il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Per Gianni Alemanno “Donato Lamorte per noi era la personificazione stessa del partito della destra, prima nel Movimento Sociale Italiano poi in Alleanza Nazionale, era il perno centrale su cui ruotava tutta l’organizzazione e la struttura del partito”. «Dietro questo impegno quotidiano e puntiglioso c’era l’animo di una persona che non aveva mai abbandonato l’ideale della destra, che non ha mai messo in dubbio il valore della militanza politica e un sentimento di comunitá che ci coinvolgeva tutti. Ma anche negli ultimi anni, quando Alleanza Nazionale non c’era più, ha rappresentato la memoria e la continuità di una presenza di cui c’è ancora bisogno per salvare l’Italia dal declino e dare una nuova speranza al nostro popolo. Nell’abbracciare tutti i familiari e gli amici sentiamo tutti la sua presenza e la forza del suo esempio».

Sentita anche la testimonianza di Francesco Storace: «Donato soffriva – e ne parlava continuamente – la diaspora della destra. Di lui resta anzitutto lo splendido ricordo che ha lasciato di lui donna Assunta Almirante nel libro “La mia vita con Giorgio”, di Antonio De Pascali. Per uno scherzo del destino- scrive Francesco Storace sul Giornale d’Italia – Lamorte scompare il 21 agosto, a 24 anni esatti di distanza dalla scomparsa di Michele Marchio, anche lui ex deputato e uomo di riferimento della destra romana. La Destra ne piange la scomparsa e manifesta tutto il proprio cordoglio ai congiunti». Per Renata Polverini “Lamorte lascia un insegnamento e un’impronta indelebile come uomo e come politico” mentre Barbara Saltamartini ricorda Donato come uomo “sempre presente, rigoroso ma al tempo stesso ironico, che sapeva come trovare la giusta sintesi all’interno di una comunità che con passione si batteva per i propri ideali”.

 

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