L’India degli orrori: una bambina uccisa e una ragazza stuprata in nome… dell’Islam
Una bambina di 11 anni è stata stuprata, probabilmente da un branco, uccisa e poi abbandonata in un campo di Gurgaon, la città satellite di New Delhi e sede di numerose multinazionali. La vittima, che appartiene a una famiglia di lavandai, era scomparsa domenica sera dopo essere andata a consegnare dei panni a circa mezzo chilometro da casa. Gli investigatori hanno trovato sul suo corpo i segni di una violenza sessuale, probabilmente da parte di più uomini, e di strangolamento. Secondo una prima ipotesi, gli stupratori l’hanno caricata su un’auto e poi dopo la violenza l’hanno lasciata in un terreno usato come parcheggio di autobus e frequentato di notte da gruppi di uomini ubriachi. «L’abbiamo cercata nello stesso posto verso le due di notte e non c’era – ha detto un familiare – quindi è chiaro che è stata scaricata dopo». La scorsa settimana, sempre a Gurgaon, una bambina di due anni è stata violentata da uno sconosciuto che l’aveva rapita dal cortile dove stava giovando.
Ma non finisce qui. Violente proteste sono scoppiate in Uttar Pradesh, nel nord dell’India, in seguito allo stupro di una donna in una “madrassa” (scuola coranica) e alla sua conversione forzata all’Islam. La donna, una studentessa di 20 anni, è stata tenuta ostaggio per diversi giorni nell’istituto religioso, nei pressi di Meerut, dove diversi uomini hanno abusato di lei dopo averla costretta a cambiare la propria fede religiosa. La famiglia della vittima ha denunciato il capo del villaggio Nawab Khan, un religioso mussulmano, Sallaullah, sua moglie e sua figlia per sequestro di persona e violenza sessuale. La notizia ha scatenato la rabbia dei residenti locali e di attivisti del partito indu-nazionalista del Bjp che hanno attaccato a sassate alcune case della comunità mussulmana. È intervenuta la polizia per riportare l’ordine nell’area situata a un’ora circa da New Delhi. La donna, che aveva insegnato per un certo periodo di tempo nella “madrassa”, sostiene di essere stata prelevata da casa e portata nella scuola coranica dove è stata obbligata a firmare dei fogli relativi alla conversione e poi è stata violentata da diversi uomini. Dopo tre giorni è riuscita a scappare e a tornare a casa dai genitori. L’esame medico ha confermato l’abuso sessuale.