Massacro dei cristiani, la campagna di FdI conquista il web e la piazza (video)
Il tam tam di solidarietà ai cristiani vittime dell’Isis corre sul web e raduna proseliti sulla piattaforma globale. L’appello lanciato da Fratelli d’Italia-An attraverso un video diffuso in Rete da Giorgia Meloni, e rivolto al governo e agli italiani tutti, invoca una mobilitazione di massa, non solo on line, contro le atrocità inflitte dai fondamentalisti islamici a uomini, donne e bambini che hanno il solo torto di essere e professarsi cristiani. «In Iraq in queste ore – spiega la leader di FdI-An nel video-appello – gli integralisti dell’Isis stanno compiendo un vero e proprio genocidio ai danni di tutte le minoranze etniche e religiose. Tra queste, come tristemente avviene in molte altre parti del mondo, ci sono i cristiani che vengono perseguitati, mutilati, torturati e uccisi se non accettano di rinnegare la loro fede per convertirsi all’Islam. Pensavamo che questo genere di immagini riguardasse un tempo che non c’è più, il Medioevo o secoli fa – argomenta la Meloni – invece sta accadendo ora e non possiamo far finta di non vedere». Di girare lo sguardo dalla morte. Dal dolore. Dalla brutalità. Dall’ingiustizia.
E allora, è con il fazzoletto bianco on line e con lo striscione «intervenire per la vita. Non per il petrolio», che oggi Fdi-An è scesa in piazza a Montecitorio nell’ambito di una serie di iniziative organizzate dalla presidente Giorgia Meloni per la tutela delle minoranze cristiane nel mondo. La manifestazione, organizzata nello stesso giorno dell’informativa del Governo sull’ipotesi di inviare armi ai crudi per fronteggiare la crisi irachena, ha avuto al suo centro proprio le stragi di civili perpetrate in questi giorni dall’Isis. Tra i manifestanti, il capogruppo alla Camera Fabio Rampelli, Edmondo Cirielli – tra l’altro rappresentante di FdI-An nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato – e l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha ricordato come «non basta inviare armi ai curdi: serve creare uno scudo protettivo per i civili».
Una campagna di sensibilizzazione, quella di FdI-An nata sui social e cresciuta nelle piazze in questi giorni come una causa da sposare a sostegno del diritto alla vita e del valore della diversità. Una crociata virtuale per aderire alla quale è sufficiente indossare un fazzoletto bianco al polso, magari con la lettera araba “N” nazara – che vuole dire cristiano – fotografarlo e diffonderlo sui social.
Un appello, allora, quello sostenuto su Internet da Giorgia Meloni, che ha avuto una diffusione virale, in nome di un contagio solidale che, contrariamente al significato negativo a cui il termine medico rimanda, sostiene il virus della libertà di religione e del rispetto delle diversità, che ci si augura possa diffondersi pandemicamente, attecchendo sul terreno culturale e sociale, prima ancora che su quello bellico e militare. Attaccando magari, fin nei gangli connettivali, anche i tanti pacifisti a corrente alternata, ancora immuni al dolore di una tragedia immane e al richiamo a questa sacrosanta causa di giustizia e libertà. Una battaglia che, dopo l’appuntamento di piazza Montecitorio e il raduno virtuale in Rete, non solo sta raccogliendo sui social numerose adesioni – tanto che l’hashtag “#siamotuttiN” si è affermato su Twitter tra i trend topic della giornata – ma continua di ora in ora ad arruolare convinti sostenitori che nelle prossime ore parteciperanno alle iniziative previste per i prossimi giorni. «Vogliamo dar vita – ha anticipato infatti Giorgia Meloni – a una grande mobilitazione trasversale che riunisca tutti coloro che non accettano di vedere propri fratelli massacrati in nome di una fede».