Siria, i terroristi islamici reclutano bambini di dieci anni e li obbligano ad assistere alle torture
«Siamo a conoscenza della presenza in Siria del cittadino americano Douglas McAuthur McCain e possiamo confermare la sua morte». Così la Casa Bianca sul convertito ucciso mentre combatteva a fianco dei jihadisti. «Continuiamo ad utilizzare ogni strumento che possediamo per fermare e dissuadere gli individui a recarsi all’estero e unirsi alla jihad e per monitorare coloro che ritornano», ha detto la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Caitlin Hayden. A quanto pare, si faceva chiamare Duale ThaslaveofAllah e sui suoi profili Twitter e Facebook aveva scritto: «Islam su ogni cosa». Ed era un cittadino americano che ha sposato la causa jihadista dello Stato islamico (Isis) ed è morto in Siria mentre combatteva al loro fianco. Douglas McAuthur McCain, 33 anni, era di San Diego. A riferire della sua morte è stato un attivista dell’Esercito siriano libero, citato dalla Nbc News. Il giovane è rimasto ucciso durante gli scontri del finesettimana fra l’Isis e i ribelli siriani che hanno provocato diversi morti. I parenti di Duale sono stati contattati dalla Nbc e una donna che ha detto di essere la zia ha confermato che il giovane è morto. In tasca aveva 800 dollari e il passaporto americano. Nativo dell’Illinois, Duale si è convertito all’Islam nel 2004. Ha frequentato il college di San Diego dove si era trasferito, ma non è chiaro se abbia terminato gli studi. Il messaggio più politico che abbia postato su twitter risale al 2 gennaio del 2013, poi niente per un anno. Fino a maggio scorso quando iniziò a parlare nuovamente di Islam: «Mi sono convertito dieci anni fa e non mi guarderò mai indietro. È la cosa migliore che mi sia capitata». Aveva anche pubblicato il discorso integrale di Abu Muhammad al-Adnani, portavoce dell’Isis, tradotto in inglese. Poco tempo dopo è partito per la Turchia, diretto in Siria. Il dipartimento di Stato Usa sostiene che un piccolo numero di americani combattono a fianco dell’Isis. Un paio di mesi fa, un cittadino americano, Moner Mohammad Abusalha, cresciuto in Florida, si era fatto esplodere in Siria. In un video pubblicato il mese scorso, il giovane compare mentre brucia la bandiera Usa e minaccia Obama. Sconcerto per la notizia secondo cui bambini di appena 10 anni sono stati reclutati dai jihadisti dell’Isis attivi in Siria e in Iraq. Lo ha denunciato la Commissione Onu d’inchiesta sulla Siria nel suo ultimo rapporto reso noto a Ginevra. La comunità internazionale deve imporre un embargo sulle armi in Siria, chiede l’Onu. Inoltre, sottolinea il rapporto, nelle zone in Siria controllate dall’Isis – nel nord, nord-est del Paese – si svolgono regolarmente esecuzioni, amputazioni e flagellazioni in piazza ogni venerdì», alle quali i bambini sonocostretti ad assistere.
Infine, si è appreso che l’ex ostaggio americano Peter Theo Curtis, liberato domenica in Siria pochi giorni dopo l’esecuzione dell’altro americano James Foley da parte dei jihadisti dell’Isis, è tornato martedì sera negli Stati Uniti. Lo ha reso noto la sua famiglia. «Sono stato molto toccato e commosso dalle parole delle persone che sono venute da me oggi – sconosciuti nell’aereo, l’equipaggio e soprattutto la mia famiglia – a darmi il bentornato a casa», ha dichiarato il giornalista in un comunicato inviato ai media Usa dopo il suo arrivo a Boston. Curtis, 45 anni, era stato consegnato ai caschi blu dell’Onu sulle alture del Golan dopo 22 mesi di prigionia nelle mani del Fronte al-Nusra.