Centrodestra ok: patto di Ferro (Wanda) in Calabria?
C’è un cauto ottimismo a piazza San Lorenzo in Lucina in vista delle regionali d’autunno. Il cantiere forzista per dare vita a un cartello comune con gli ex alleati del centrodestra prosegue a ritmo serrato e l’obiettivo sembra più vicino. Il presidente della commissione istituita ad hoc da Silvio Berlusconi, Altero Matteoli, prosegue gli incontri per trovare la quadra tra piattaforma programmatica e candidature per fronteggiare la sinistra renziana, che in Calabria e in Emilia ha i suoi guai malgrado i toni trionfalistici di facciata. «Siamo in dirittura d’arrivo in Calabria, abbiamo incontrato esponenti del Nuovo centrodestra, dell’Udc e stiamo lavorando per un’alleanza che sostenga lo stesso candidato alla presidenza». Incontri informali anche con Fratelli d’Italia in attesa di un faccia a faccia ufficiale con Giorgia Meloni, in programma entro la prossima settimana un vertice con la Lega, che però non è particolarmente interessata alla competizione calabrese. Tre i nomi dei papabili candidati a governatori: Wanda Ferro, commissario della Provincia di Catanzaro, Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria, e Giacomo Mancini, nipote del più famoso socialista Giacomo. La Ferro, un passato in Alleanza nazionale, è decisamente il nome più quotato, tanto che i sondaggi la considerano già il candidato del centrodestra contrapposto a Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, renziano doc, che avrebbe sconfitto il competitor dalemiano. L’esperimento in Calabria potrebbe rappresentare il primo laboratorio per una ricostruzione del centrodestra, anche se non mancano le difficoltà, soprattutto per trovare la quadra con il partito di Alfano alleato di Renzi al governo. «Tutto passa attraverso la necessità di ricostruire la coalizione di centrodestra – dice Matteoli al Secolo d’Italia minimizzando sulle fibrillazioni interne a Forza Italia tra vecchia guardia e le new entry attinte dai Club – ed è proprio quello che stiamo cercando di fare in vista delle regionali». Fratelli d’Italia è disponibile a giocare la nuova partita ma ad alcune condizioni certe su tutto il territorio nazionale: chiarezza sul metodo di selezione delle candidature per tutte le prossime sfide amministrative, comprese quelle di primavera, senza editti dall’alto; ripartenza con una rifondazione da zero che preveda regole chiare sulle alleanze e sui programmi. In soldoni significa non procedere a foglia di carciofo a seconda delle convenienze sul territorio, magari come sta accadendo per alcune elezioni provinciali facendo alleanze con il Pd, e scegliere la direzione di marcia sui temi più urgenti dell’agenda politica a partire dalle politiche sociali e dall’immigrazione sui quali le posizioni sono molto distanti.