Dalla Lega a Fratelli d’Italia. Zaffini lascia: il Carroccio pensa solo al Nord
Dalla Lega di Matteo Salvini, troppo arroccata nella difesa del Nord, a Fratelli d’Italia, radicata su tutto il territorio a tutela degli interessi della comunità nazionale. Roberto Zaffini, marchigiano doc, classe 1961, consigliere regionale nella provincia di Pesaro e Urbino, ha lasciato il Carroccio per aderire al partito di Giorgia Meloni. Il più votato della Lega nelle Marche, tesserato dal 1993, è strato fra i “pionieri“ del movimento di Bossi nelle Marche. Ma da allora molta acqua è passata sotto i ponti. «Ho lasciato la Lega pr Fratelli d’Italia perché di fatto non è un partito presente sul territorio. Un peccato non di poco conto».
È un divorzio definitivo. Ci ha pensato bene?
All’inizio non volevo arrendermi Ho provato per due anni a entrare in contatto con i vertici del partito ma non ci sono riuscito mentre la Meloni è qui, presente, a dimostrazione dell’attenzione di FdI-An per la politica territoriale. L’impressione è che la Lega alla fine abbia come obiettivo quello di prendere i voti nel Centro-sud per fare gli interessi di due regioni del Nord. Per questo finita la campagna elettorale “risalgono” e non si vedono più.
Salvini non sarà contento di queste dichiarazioni…
Mi dispiace, ma devo constatare che Fratelli d’Italia sa difendere i nostri valori, che sono antichi ma sempre attuali, ed è capace di farsi interprete di battaglie cruciali, come ad esempio quella sulle tasse, sull’immigrazione, sulle nostre radici cristiane.
Lei si è avvicinato alla lega per la sua politica sociale…
Certo, mi sono interessato al movimento di Bossi per la sua politica contro la tassazione esasperata. Ma il mio primo voto è stato per il Movimento sociale italiano. Oggi dico che per i cittadini che non abitano al Nord votare Lega non è utile. Dentro il centrodestra, invece, Fratelli d’Italia-An può rappresentare un punto di riferimento credibile per tutti i cittadini senza distinzioni geografiche né di classe sociale.