Il ministro della Difesa di Kiev su Fb: “In Ucraina si conteranno migliaia e migliaia di morti”
Si fa di ora in ora più preoccupante la crisi tra Russia ed Ucraina. Prova ne sia la drammatica riflessione postata sul proprio profilo Facebook dal ministro della Difesa del governo di Kiev, Valeri Gheletei.”In Ucraina – vi si legge – è arrivata una grande guerra mai vista dall’Europa dai tempi della seconda guerra mondiale. Le perdite si conteranno non nell’ordine di centinaia ma di migliaia e persino di decine di migliaia”. Per il ministro, l’escalation del conflitto è un esito che appare persino scontato: “Oggi – ha scritto ancora su Fb – fronteggiamo le divisioni e i reggimenti, domani possono essere i corpi d’armata”. E ancora: “Oggi l’operazione per la liberazione dell’est ucraino dai terroristi si è conclusa, ora dobbiamo urgentemente organizzare la difesa dalla Russia, che cerca non solo di consolidarsi nel territorio occupato prima dai terroristi ma compie offensive anche in altri territori dell’Ucraina”.
Nei confronti di Mosca, Gheletei non si rifugia nell’ovattato linguaggio della diplomazia. A suo avviso, “il Cremlino è stato costretto a passare ad un intervento su larga scala delle proprie truppe regolari nel Donbass” dopo aver visto i successi delle truppe ucraine contro i ribelli filorussi. “Se non ci fosse stato l’intervento russo, avremmo concluso la fase attiva dell’operazione anti terroristica già all’inizio di ottobre, liberando tutto il territorio. Questa è la nostra grande guerra patriottica, e noi la vinceremo”.
Ma la situazione dell’est-Europa non preoccupa solo l’Ucraina. Il premier polacco Donald Tusk, fresco di nomina a presidente del Consiglio europeo, evoca addirittura il secondo conflitto mondiale, il cui 75simo anniversario ricorre proprio in questi giorni. Tusk mette in guardia da un “ingenuo ottimismo” perchè non si ripeta il settembre del 1939. Interviene anche la Cancelliera Angela Merkel per dire che quanto sta accedendo non è un affare interno alla Russia ma è “uno scontro tra Kiev e la Russia”. Il segretario generale della Nato, il danese Rasmussen ha annuncia una maggiore presenza ad est dell’Alleanza atlantica. Dal canto suo, Putin tenta di uscire dall’isolamento puntando l’indie contro quei “numerosi Paesi, anche in Europa, che preferiscono non sottolineare” che le forze ucraine colpiscono civili. Sono 230 mila gli sfollati costretti ad abbandonare le loro case nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
Le armi, intanto, non tacciono: l’esercito ucraino si e’ ritirato dall’aeroporto di Lugansk ed i filorussi rivendicano di aver abbattuto un caccia nei cieli della regione di Donetsk e fatto prigionieri 108. Forse non è ancora una guerra ma le somiglia maledettamente.