L’Italia delle stangate: i prezzi della benzina sono i più alti d’Europa (grazie a Monti, Letta e Renzi)
Non ce n’era bisogno per capirlo, ma i dati sono sempre importanti. Specie quando evidenziano errori e colpe. L’aumento della benzina – voluto dalle follie del governo Monti e dalle scelte pressoché identiche di Letta e Renzi – ha stroncato gli italiani senza portare alcun vero beneficio alle casse dello Stato. Il nostro Paese vanta infatti i prezzi e la tassazione più alta tra i cinque maggiori Paesi europei. A denunciarlo sono Adusbef e Federconsumatori che in uno studio mettono a confronto i costi in Italia, Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna e sollecitano il governo Renzi ad intervenire rimuovendo «le storture per avviare la ripresa». «La perdurante crisi e i nuovi equilibri di mercato hanno portato a un abbattimento dei consumi nazionali e ad un aumento dei prezzi di benzina e gasolio, anche dovuti agli aumenti del peso fiscale, comoda leva di tutti i governi che si sono succeduti in Italia», si legge nello studio. In particolare, per quanto riguarda il consumo di derivati del petrolio in Italia, negli ultimi cinque anni, il consumo di benzina è diminuito del 24,7%, il gasolio per autotrazione del 10% e quello da riscaldamento del 30%. Ad incidere sul calo dei consumi, il prezzo della benzina, che in Italia ha registrato un’impennata rispetto a quanto accaduto nel resto d’Europa. Ad agosto 2014, evidenziano i consumatori, il prezzo alla pompa della benzina italiana è risultato il più alto rispetto a quello praticato dagli altri Paesi presi in esame (1,7 circa contro 1,6 della Gran Bretagna, 1,55 della Germania, 1,49 della Francia e 1,40 euro della Spagna), con una crescita del +56,5% rispetto al 2009: peggio di noi hanno fatto Inghilterra (+67,9%) e Spagna (+62,1%). Per sopportare lo stesso peso economico sostenuto dal consumatore italiano (1,741 euro al litro), calcolano i consumatori, in Francia il prodotto dovrebbe costare 1,918 euro, in Germania 2,202 euro. Per quanto riguarda il gasolio da autotrazione, il prezzo alla pompa in Italia è – dopo quello inglese – il più alto rispetto a quello praticato nei paesi in esame. Mentre la tassazione risulta inferiore solo a quella imposta in Gran Bretagna. «Se non si comprendono e si superano queste forti disuguaglianze, che assieme ai tassi più elevati e ai costi dei servizi bancari alle stelle, producono un gap concorrenziale con altri paesi europei, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie – osservano i consumatori – non si riuscirà a superare la grave crisi economica e di fiducia, che caratterizza l’Italia da circa un decennio».