Il bluff di Triton a tre giorni dallo start. La Marina Militare “processa” Alfano
Dell’operazione Triton non c’è ancora traccia. La nuova spedizione internazionale che dal prossimo primo novembre dovrebbe sostituire Mare Nostrum è tutt’altro che in via di decollo e i militari italiani, in assenza di ordini, sono ancora impegnati sul campo nell’opera di soccorso e sorveglianza delle nostre coste letteralmente invase dall’escalation di sbarchi. A denunciare il bluff è stato l’ammiraglio Filippo Maria Foffi, comandante in capo della flotta navale italiana e primo responsabile dell’operazione Mare nostrum, che dai microfoni della Conferenza del Consiglio europeo per i rifugiati e gli esuli ha smentito gli impegni solenni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Il j’accuse della Marina Militare
«Ancora nessun ordine ufficiale è stato ricevuto dalla Marina Militare italiana per la cessazione di Mare nostrum», ha dichiarato Foffi puntando l’indice contro la regia europea. A tre giorni dall’ora X non esistono documenti ufficiali sull’impegno delle forze messe in campo dall’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell’Ue e la missione umanitaria italiana va avanti esattamente come è cominciata un anno fa (il 18 ottobre 2013). Le parole dell’ammiraglio hanno messo in difficoltà i piani alti del Viminale che nelle prossime, insieme al ministero della Difesa, è chiamato a dipanare la matassa e a fornire la piattaforma per l’uscita di scena di Mare nostrum, un impegno costosissimo tutto a carico dell’Italia che ha finito per incrementare i “viaggi della speranza” a vantaggio degli scafisti. Finora non esistono documenti ufficiali ma soltanto bozze contraddittorie che, stando alle anticipazioni, prevederebbero uno svilimento del ruolo della Marina Militare italiana che prima si spingeva a ridosso delle acque territoriali libiche e con l’avvio di Triton potrà al massimo prendere a bordo i migranti, salvati entro trenta miglia da Lampedusa, per uno screening sanitario.
La smentita del Viminale
Alfano, già oggetto di critiche da ogni latitudine per l’isolamento italiano nella gestione dell’emergenza immigrazione, ha smentito seccamente l’impasse. «L’ordine arriverà in tempi strettissimi. E l’Italia uscirà da Mare nostrum». Le prossime ore si incaricheranno di chiarire lo stato dell’arte. Di sicuro la fase due voluta dal ministro dell’Interno coinvolgendo i partner europei parte con il piede sbagliato e le adesioni a Triton non fanno ben sperare. Berlino e Londra hanno già annunciato che non saranno della partita.