Brittany sceglie di vivere: no (per ora) all’eutanasia
Brittany Maynard si toglierà la vita, come aveva annunciato, o ha deciso di rimandare? E’ un vortice di emozioni nella famiglia della giovane donna americana malata di cancro al cervello, diventata portavoce del movimento “per la morte con dignità” dopo aver rivelato di aver fissato al primo novembre, all’indomani del compleanno del marito, il giorno in cui avrebbe volontariamente cessato di vivere.
Il nuovo video
Un nuovo video, diffuso dall’organizzazione “Compassion&Choices“, lascia pensare che Brittany ci abbia ripensato e voglia continuare a vivere: nel breve filmato la ragazza afferma che il 2 novembre potrebbe essere ancora viva. Le immagini sono state girate il 13 ottobre, prima dunque dell’ultimo blog in cui la protagonista di questa straordinaria saga umana aveva raccontato di una escursione al Grand Canyon: l’ultima tappa della “bucket list”, l’elenco delle cose che vale la pena di fare prima di morire, come nel film del 2007 di Rob Rainer con Jack Nicholson e Morgan Freeman. «Se il 2 novembre arriva e sono morta, spero che la mia famiglia sarà ancora orgogliosa di me e delle scelte che ho fatto», dice nel video Brittany spiegando che vuole capire come progrediscono i sintomi: «Se invece sarò ancora viva, so che andremo avanti tutti assieme come famiglia e che questa decisione arriverà più avanti». Il problema è quanto aspettare.
Sei mesi di vita
Brittany ha 29 anni ed è sposata da pochi mesi: in aprile i medici le hanno dato sei mesi di vita e da allora i sintomi e le crisi provocate dal male, un glioblastoma multiforme, sono peggiorate. La sua storia, dopo l’annuncio della data del suicidio, si era diffusa a macchia d’olio sui social media: un video, in cui la ragazza spiegava le ragioni della decisione, era stato visto da 8,8 milioni di persone. Brittany, che si era trasferita dalla California all’Oregon per poter usufruire di una legge che non penalizza i medici che prescrivono i farmaci, si era attirata proteste e scetticismo. Alle critiche, su Facebook e Twitter e in articoli di giornali a ispirazione religiosa, la ragazza ha fatto accenno nell’ultimo video: «Fa male quando mi attaccano perché non aspetto di più, o quando sostengono di sapere cosa è meglio per me». E ha raccontato esperienze “terrorizzanti” negli ultimi giorni come quando, in seguito a una nuova crisi, non è stata in grado di pronunciare il nome del marito: «Mi vedono e pensano che non sono malata come dico – ha detto trattenendo a stento le lacrime – Non sanno che, quando mi riprendo e non riesco a parlare, mi sento veramente male».