Fitto scende in campo: tre iniziative per ricostruire il centrodestra
«Il futuro si costruisce da subito, oppure rischieremo di arrivare troppo tardi, quando si saranno prodotti danni irreparabili per il nostro centrodestra. Serve una grande ambizione: un’ambizione letteralmente ri-fondativa e ri-costituente per l’intero centrodestra. Non è in gioco la Forza Italia del presente, ma il centrodestra del futuro. E ciò di cui abbiamo bisogno è una grande discussione pubblica, aperta ai cittadini, su nodi di fondo che non possiamo nascondere sotto il tappeto. Non dobbiamo avere paura di un grande dibattito. Anche come contributo a questa discussione, propongo da subito tre appuntamenti pubblici per ripartire». Lo scrive Raffaele Fitto, eurodeputato di FI sul suo blog.
Grande attenzione alla politica internazionale
«Il primo – scrive – si terrà mercoledì 5 novembre, e sarà l’occasione, per offrire al partito e ai gruppi, come preannunciato, dei nostri contributi per l’attività emendativa alla legge di stabilità. Il secondo si terrà a Roma domenica 9 novembre, in occasione del 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino. E sarà l’occasione per aprire una grande discussione, speriamo elevata e di prospettiva, sulla nostra visione di politica internazionale. Il terzo appuntamento si terrà sempre a Roma il 27 novembre e si chiamerà “Per l’alternativa in Italia e in Europa”». «Ho letto con attenzione – scrive ancora l’ex governatore della Puglia – l’intervista concessa qualche giorno fa al Foglio da Silvio Berlusconi, e ne ho anche condiviso diversi passaggi. Così come mi ha fatto piacere, nei giorni successivi, constatare che è stata raccolta una nostra proposta, avanzata da alcuni mesi: quella di una mobilitazione in Parlamento e nel Paese a difesa della casa, sottoposta a un’aggressione fiscale della quale anche il governo Renzi è responsabile.
Verso il rilancio di Forza Italia
C’è un punto, però – prosegue – che non può sfuggirci: per il rilancio di Forza Italia e del centrodestra non possiamo aspettare marzo. Non possiamo permetterci cinque mesi di attesa, anche perché, nel frattempo, ci misureremo (e saremo misurati) in importanti scadenze elettorali regionali. Occorre riorganizzare la nostra metà campo, e renderla chiaramente alternativa e competitiva rispetto alla sinistra».