“Mare nostrum”, Fratelli d’Italia guida la rivolta da Reggio Calabria. E la “tempesta” infuria su Twitter
Nelle piazze virtuali e in quelle d’Italia tutti uniti contro Mare nostrum. È questo il filo rosso che unisce le iniziative che in queste ore si sono succedute sui social network e in alcune città d’Italia. È la cronaca di una protesta che è partita nel pomeriggio dalla Calabria, dove oltre diecimila persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia-An. «Siamo qui a Reggio Calabria – ha detto la leader del partito, Giorgia Meloni – una città che fa parte di una regione lasciata sola ad affrontare il peso dell’emergenza immigrazione, per dire basta alle politiche folli che sta portando avanti il governo di sinistra in tema di immigrazione. Oggi ricorre il primo anno dall’avvio di Mare nostrum, un’operazione scellerata che ci è costata oltre 100 milioni di euro e che ha portato in Italia 150mila immigrati a cui non siamo in grado di dare la vita dignitosa che gli è stata promessa». Al comizio di chiusura, dopo che un tricolore di trecento metri, sorretto da cinquemila persone, aveva attraversato il lungomare della capoluogo calabrese, hanno partecipato i parlamentari e molti dirigenti di FdI-An, provenienti da ogni parte d’Italia. A questi «centocinquantamila immigrati – ha ricordato la Meloni – non possiamo dare l’accoglienza dignitosa che qualcuno gli aveva promesso». Meloni ha poi sferrato un duro attacco a «ipocriti, incapaci, demagoghi» che hanno strumentalizzato il dramma dei migranti. «C’è un altro modo per governare l’immigrazione – ha detto la presidente di FdI – In passato le regole per l’immigrazione con la legge Bossi-Fini erano semplici: puoi vivere in Italia se hai un permesso di soggiorno, ottieni un permesso di lavoro se lavori e se sei in grado di mantenerti dignitosamente, se entri in Italia illegalmente vieni espulso». Una legge, la Bossi-Fini, in linea con quelle degli altri Paesi. «Dagli Stati Uniti al Giappone, da Dubai alla Germania. Nella civilissima Australia verificano perfino le tue condizioni di salute perché le porte sono aperte solo se sei in grado di lavorare. Eppure hanno pensato di abolire il reato l’immigrazione clandestina. C’è un reato per tutto, se critichi il presidente della Repubblica, se non ce la fai a pagare le tasse in periodo di crisi, ma era scandaloso per alcuni l’immigrazione clandestina».
Reggio Calabria ha chiamato, Milano ha risposto. «Con la manifestazione contro l’immigrazione di Milano, oggi nasce una Lega più grande, immensa, che non ha confini politici né geografici». Così l’europarlamentare Mario Borghezio, fra i primi a intervenire dal palco di piazza del Duomo. «Qui oggi – ha aggiunto – si difendono i confini, cari Alfano e Renzi, traditori». Chiusura affidata a Matteo Salvini. «Siamo moltissimi stasera, centomila anzi centounomila, alla faccia dei gufi di sinistra e degli sfigati dei centri sociali», ha detto il leader del Carroccio, che ha definito Mare Nostrum un’operazione «schiavista e razzista».
In queste ore contro Mare nostrum si è attivata sul web, a colpi di tweet, anche Forza Italia. Attraverso gli hashtag #stopmarenostrum; #bastaclandestini; #stopinvasione è partito un “tweet storm”, con il contributo anche di parlamentari e simpatizzanti azzurri. Una mobilitazione massiccia che ha sortito i suoi effetti: alle 20 di sabato sera l’hashtag #stopmarenostrum era al quinto posto tra le tendenze di Twitter. Segno che gli italiani sono scesi anche nelle piazze virtuali per urlare il loro no alle politiche del governo Renzi sull’immigrazione.