Grazie Marino per il caos a Roma. Autisti Atac in sciopero bianco: «Dopo Corcolle non ne possiamo più»

6 Ott 2014 17:43 - di Antonella Ambrosioni

Gli autisti non ne possono più e grazie all’inerzia del sindaco Marino la corda si è rotta. Circa 180 aggressioni in un anno con la “goccia” di Corcolle che ha fatto traboccare il vaso  e scatenato la protesta degli autisti Atac. Quindi stop agli straordinari, autobus “lumaca” che viaggiano a 15 chilometri l’ora e mezzi “scartati”, come da regolamento, se non in condizioni di viaggiare: è  iniziato nella Capitale la sciopero bianco di centinaia di autisti di autobus che chiedono sicurezza, più personale viaggiante e più autobus, ma anche guardie giurate e la figura del bigliettaio. Si tratta di una  protesta “pacifica” per chiedere al sindaco di Roma più sicurezza e cabine blindate. «La protesta durerà tutta la settimana – spiega Micaela Quintavalle, la cosiddetta autista “pasionaria” dell’Atac, presidente del sindacato Cambia-Menti M410 – gli autisti aderenti al nostro sindacato stanno viaggiando ad una velocità ridotta rispettando così i limiti del codice della strada oppure non superando dove non si può». Circa 200 autisti del sidacato stanno aderendo alla protesta e anche l’Usb si è unita. Gli autisti esasperati sostengono che per loro sarebbe ua vittoria «se qualcuno dell’amministrazione si facesse sentire». Il faccia a faccia con l’amministrazione capitolina avverrà il 30 ottobre, quando ci sarà un’assemblea al Teatro Orione e l’autista aggredita a Corcolle, Elisa De Bianchi, inviterà il sindaco Marino. «Vediamo se Marino dirà di no all’invito di una persona che ha rischiato la vita», afferma Quintavalle. Già la scorsa settimana gli autisti Atac avevano protestato sotto il Campidoglio. Ma con Marino, ormai lo sappaiamo, è inutile. La sua incapacità politica e amministrativa sta dilagando in città ovunque: dal Teatro dell’Opera ai cinema che chiudono, dal trasporto alla sicurezza, alla pulizia al degrado urbano, la Capitale, ormai è al collasso. Gli autisti sono l’ennesima categoria di lavoratori inascoltati e imbufaliti che, insieme ai vigili, agli operatori del turismo, ai ristoratori, ai proprietari di bar, agli automobilisti tartassati quotidianamente, sognano di uscire da un incubo senza precedenti.

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