Le nozze gay celebrate da Marino mandano in crisi la coppia Angelino-Matteo

18 Ott 2014 17:22 - di Guido Liberati

La coppia scoppia. E non è una delle 16 unite in matrimonio dal sindaco Marino in una giornata tragicomica della politica italiana. La coppia è in questione è quella formata da Matteo e Angelino, premier e ministro dell’Interno di un governo che vive in queste ore momenti di grande fibrillazione. Contro Alfano si è scagliato il Pd lancia in resta. Il responsabile del Viminale su Facebook aveva definito «le trascrizioni per nozze gay» effettuate dal sindaco di Roma «un autografo» che «non può sostituire la legge italiana». Contro il leader Ncd si sono scatenati proprio i suoi alleati di governo. Ivan Scalfarotto, paladino dei diritti gay, esponente Pd nonché sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, bacchetta il collega di esecutivo. «Alfano, invece di fare circolari repressive, farebbe bene ad aderire all’intenzione di Renzi di fare una legge di stampo europeo sulle unioni civili». Per Scalfarotto, il programma dell’esecutivo parla chiaro: «La volontà di Renzi ribadita anche nell’ultima segreteria del Pd, è di fare una legge sulle unioni civili con la stessa determinazione del jobs act». Rimette al suo posto Angelino anche il senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama: «Alfano dovrebbe fare meno ironia ed avere più rispetto per i tanti primi cittadini che stanno ponendo un problema politico che il Parlamento dovrà risolvere. La posizione del governo è nota e l’ha ricordata il presidente Renzi: bisogna procedere in tempi rapidi adottando il modello tedesco». Insomma, Alfano ironizza inutilmente o forse lo fa solo a scopo propagandistico per i suo elettori, dato che la linea politica del Pd e dell’esecutivo ricalca quanto anticipato dal sindaco Marino. E mentre Renzi tace c’è chi nel Pd arriva a chiedere le dimissioni di Alfano dall’esecutivo. «È intollerabile – attacca il senatore Pd Sergio Lo Giudice – che mentre il ministro dell’interno Alfano prosegue la sua crociata contro queste trascrizioni, non vietate da alcuna legge italiana, il segretario del Ncd Alfano sguinzaglia i suoi militanti in una manifestazione non autorizzata sotto il Campidoglio a fianco delle sigle dell’estrema destra romana. Presenterò su questo una interrogazione in Senato contro «Alfano, di lotta e di governo». Anche per il Pd, uno dei due è fuori posto.

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