Mare Nostrum, l’appello di Gasparri contro gli sbarchi: «Sveglia, centrodestra! Basta parlare solo di unioni gay»

11 Ott 2014 17:34 - di Redattore 89

«Lunedì presenterò un esposto, un’iniziativa provocatoria e simbolica, tanto ormai in Italia agisce solo la magistratura….». Maurizio Gasparri è agguerrito. Da giorni sul suo profilo Twitter rilancia la campagna web contro Mare Nostrum: il Tweet Storm fissato per il 18 ottobre alle 18. Non è battaglia di oggi quella del senatore azzurro contro l’immigrazione incontrollata. Oggi, però, chiarisce, c’è un allarme in più: «la questione ebola». «È fortemente aggravata dalla situazione dei clandestini», sottolinea Gasparri, ricordando che ci sono rischi per la sicurezza e per la salute. «I controlli sono insufficienti, compresi quelli sanitari. Stiamo correndo rischi elevati, ma non si interviene. Per questo – dice – presenterò l’esposto».

Senatore, i ministri competenti, Lorenzin e Alfano, però, non sembrano condividere le sue preoccupazione e, anzi, divulgano messaggi tranquillizzanti…

Poi, però, ogni giorno arrivano notizie come quelle dalle fughe degli algerini negli aeroporti o degli allarmi degli operatori per le condizioni in cui devono lavorare. Vorrei sapere chi può certificare quali siano realmente i Paesi di provenienza di queste persone che arrivano in Italia, chi può dire con certezza che non vengano dai Paesi in cui l’epidemia è più diffusa. Chi può dire che i clandestini non diventino anche veicolo di terrorismo? Ora c’è anche questa minaccia dell’Isis che dice che userà il virus come strumento per la propria guerra. Saranno dei pazzi e magari sarà solo una minaccia verbale, però visto quello che fanno… Mare Nostrum va fermata e basta.

Non ha fiducia nell’impegno preso dall’Europa con la nuova operazione di Frontex?

Ecco, hanno inventato quest’altra operazione di Frontex plus, che sembra il nome di una supposta. Guardi, non so nemmeno come si chiami questa operazione. Vediamo, vediamo se finiscono gli sbarchi. Lo vedremo. Io non mi fido degli annunci.

Dice di non conoscere il nome della nuova operazione, Triton, ma la sua sembra più di una semplice battuta. Secondo lei, il dibattito di questi giorni tra Italia ed Europa sull’immigrazione e sulle operazioni di controllo ha ricevuto la giusta eco mediatica? L’opinione pubblica ha percepito quello che sta accadendo?

Ma qui parliamo solo di unioni gay. Sembra che siano la prima urgenza italiana, se uno non ne parla passa per troglodita. Questo è un Paese di pazzi, invece di preoccuparsi della minaccia del fondamentalismo islamico che è alle porte dell’Europa, della gente che viene sgozzata in Algeria, dei rischi che si verifichino delle infezioni tra i clandestini che arrivano, parliamo di unioni gay. Questo è un Paese di matti.

Iniziative come il Tweet Storm e l’esposto servo a parlarne?

Certamente non servono a risolvere il problema. Non è che siamo matti come quelli che dicono che va tutto bene o che pensano che sui social si risolvano i problemi. Queste iniziative non allontanano i clandestini, ma vogliono richiamare tutti al realismo, anche il centrodestra, per far capire che ci sono tanti cittadini italiani e tra loro tanti nostri elettori, simpatizzanti che capiscono dove sono i problemi e chiedono che vengano affrontati. La scelta del web, di fare una mobilitazione simbolica, virtuale, ha due ragioni: può coinvolgere molte più persone di una manifestazione di piazza e non rompe le scatole a nessuno. Mi auguro che funzioni.

Tornando a Triton, Alfano dice…

Alfano… Io spero che prima o poi si ricordi della politica fatta quando c’era il governo Berlusconi, degli accordi bilaterali, del reato di immigrazione clandestina. È chiaro che una emergenza così grave non si risolve a livello nazionale, ma almeno quella era una politica che conteneva i danni. Ora non si fa neanche più quello. Ma speriamo che Alfano si risvegli, che torni l’Alfano 1 al posto di questo Alfano 2 che non fa più la lotta ai clandestini.

Il ministro dell’Interno dice che con Triton Mare Nostrum si potrà sospendere, ma il sottosegretario al suo ministero, Domenico Manzione, un renziano di ferro, ogni volta lo smentisce dicendo che invece proseguirà. A chi bisogna dare ascolto?

A Manzione. Il fratello dell’ex vigilessa che ora è a capo dell’Ufficio legislativo di Palazzo Chigi dice la verità. Alfano fa una recita. Sarà che vede Renzi che recita tutto il giorno e ci prova anche lui. Com’era quella vecchia canzone? “Stasera mi butto”? Alfano si butta, racconta una cosa che non è vera. Ma non se ne può più, corriamo dei rischi gravi, questa gente non ci difende. Forse, dovremmo essere più incisivi noi come centrodestra. Invece di parlare di argomenti leggiadri dobbiamo parlare di problemi drammatici: sveglia, centrodestra!

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