Maroni sfida le sanzioni alla Russia: in Lombardia credito agevolato per chi esporta nella terra di Putin
Al vertice Asem ancora non se ne è parlato ufficialmente. Solo David Cameron le ha tirate in ballo, sostenendo che «l’Unione europea, Regno Unito incluso, deve mantenere le sanzioni e le pressioni» nei confronti della Russia, nel caso in cui il Cremlino non alleggerisca la pressione sull’Ucraina. A Milano, però, c’è chi la questione ha deciso di prenderla di petto, con una mossa a sorpresa piuttosto forte sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista istituzionale: la giunta regionale lombarda ha stabilito agevolazioni per le imprese del territorio che esportano almeno il 5% del loro fatturato in Russia e che accedono al progetto di finanziamento “Credito Adesso”. Ad annunciarlo con una conferenza stampa al Palazzo della Giunta, nella nuova piazza Città di Lombardia, sono stati il governatore Roberto Maroni e l’assessore alle Attività produttive, Mario Melazzini. L’obiettivo, hanno spiegato, è di aiutare chi fa affari con Mosca, ma è ostacolato dall’embargo seguito alla crisi ucraina. Per questo la Regione Lombardia ha deciso di garantire la misura “Credito Adesso” a queste imprese con un taglio del 3% sull’onerosità del finanziamento, che è garantito dalla finanziaria regionale Finlombarda attraverso fondi della Bei e di banche italiane. La misura fa seguito al viaggio di Matteo Salvini a Mosca, che il segretario federale del Carroccio motivò proprio con l’esigenza di spiegare al Cremlino la distanza del partito da quel sistema di sanzioni, a tutela dell’economia “padana”. Una posizione ribadita anche durante il vertice milanese, quando ieri sera Maroni ha voluto consegnare al presidente russo Vladimir Putin, alla cena di gala per l’Asem, una copia della mozione con cui il Consiglio regionale lombardo ha criticato le sanzioni. Una iniziativa che era stata annunciata dalla Lega e che poi è stata confermata da una foto postata su Twitter dallo stesso governatore.