Ravenna, bambina venduta per 30mila euro. Genitori alla sbarra
Trentamila euro. Tanto il padre e la matrigna di una ragazzina bengalese residente a Ravenna avevano reputato valesse la vita della figlia, venduta come sposa bambina quando la piccola aveva solo 12 anni, in cambio del saldo di un debito contratto con un loro connazionale: un uomo che a lungo ha abusato di lei, a partire dalla prima notte di “nozze”.
L’incubo della sposa bambina
Così, nel processo che si è aperto in queste ore, la famiglia dovrà rispondere di maltrattamenti, e l’ex marito di violenza sessuale aggravata e di atti sessuali con minorenni. Già, maltrattamenti: perché la sfortunata giovane donna ha iniziato a vivere l’incubo delle percosse e dei soprusi già all’età di sei anni. Un incubo che, una volta dodicenne, ha cambiato solo i connotati e il grado di parentela del suo aguzzino di turno.
Il coraggio di denunciare
Una storia che fa orrore, e che non è accaduta in una sperduta area rurale di qualche lontanissimo angolo di mondo, ma che si è radicata silenziosamente nella civilizzata provincia romagnola. Una storia che la bambina di ieri, oggi una donna, ha avuto il coraggio di denunciare alla polizia, e che in questi giorni sarà ripercorsa dall’accusa in un’aula di tribunale durante il procedimento contro i tre “familiari” della vittima. Una storia di dolore, di voluta non integrazione, che rimanda a culture e usanze figlie di un modo ancestrale di guardare alle donne e alla famiglia. Una storia che non può, e non deve, rimanere impunita.