Renzi vuol distrarci con… lo ius soli temperato
A volte ritornano. È il caso dello ius soli, un mantra della sinistra doc che nelle mani del piazzista Renzi diventa “temperato”, insomma più suadente, meno spigoloso, più facile da “vendere”. Il governo – ha detto da Ferrara tra un selfie e un tweet – è intenzionato a introdurre «un diritto di cittadinanza che arriva prima dei 18 anni a condizione che si sia frequentato un ciclo scolastico. Credo che su questi temi la stragrande maggioranza degli italiani sia straconvinta. Non vedo le difficoltà che c’erano fino a qualche anno fa, legate ad un atteggiamento di paura. Un’altra riforma in agenda è quella sui diritti civili». A partire dalle civil partnership che dette in inglese fanno più trend. «L’annuncite deve avergli dato alla testa. Le norme per la concessione della cittadinanza non si toccano – è il commento a caldo di Maurizio Gasparri – è inutile che Renzi apra su questo tema con ipotesi come lo ius soli per cercare consensi a sinistra e nascondere la débacle sul fronte economico. Pensi a cose serie». Smascherato dalla stampa per le promesse non mantenute sul risanamento economico, preso in fallo sulle bugie dispensate a proposito di conti e riduzione della spesa, il premier risponde aggiungendo un’altra voce alla già ingolfata agenda del governo. Tra un Jobs Act e un duello al fulmicotone con Susanna Camusso, insomma, Renzi tira fuori dal cilindro magico la soluzione al problema della cittadinanza degli immigrati di seconda generazione, che non è esattamente la più grave delle emergenze sociali. È una strategia per confondere le acque, distrarre l’attenzione dai problemi reali e ammiccare alla sinistra sul terreno dei diritti civili, dell’integrazione, dell’accoglienza. Così uno dei temi più controversi in materia di cittadinanza diventa lo strumento per un nuovo spot e altri titoli sui giornali per soddisfare l’ansia da prestazione del bulimico Matteo che avrà come sicuro effetto quello di riaccendere nuove scintille tra opposte fazioni, aprire un altro fronte di polemiche e risse ideologiche mentre l’Italia è al collasso. Se al lancio di uova dei contestatori risponde con un sorriso, all’opinione pubblica che gli chiede conto su disoccupazione e tasse, Demolition man risponde con il passaporto italiano agli immigrati.