Schulz fischiato a Lampedusa. Salvini: qui sfilano ipocriti e buonisti
Un anno fa si consumava il tragico naufragio di Lampedusa in cui persero la vita 368 migranti. E tra commemorazione e rabbia ha vinto la retorica. Quella che invita all’accoglienza, senza pensare alle drammatiche ripercussioni che questi “viaggi della speranza” – che troppo spesso traghettano solo verso la morte in mare – comportano, sia per chi chiede asilo che per chi è esortato a darlo. Non sorprende allora che, quando il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz è intervenuto a Lampedusa, in occasione dell’anniversario del naufragio tra i più terribili che la storia migratoria abbia registrata a largo dei nostri mari ricordi, tra lacrime e abbracci ad avere il sopravvento sia stata la rabbia, tradotta in un’accesa contestazione. E i fischi e le grida di dissenso hanno avuto la meglio su frasi da cerimoniale e ringraziamenti di rito. «Questa è una pagliacciata, i colpevoli siete voi, siete voi gli assassini», ha gridato uno tra i tanti nella folla rivolgendosi al presidente Schulz, che ha ascoltato le critiche e ha poi ripreso, quasi impassibile, il suo discorso.
Un discorso che non ha convinto la folla, malgrado il mea culpa doverosamente pronunciato. «La tragedia di Lampedusa è una macchia sulla nostra coscienza di europei», ha detto a chiare lettere Schulz, rivolgendosi ai sopravvissuti del naufragio del 3 ottobre scorso presenti in piazza, definendo peraltro Mare Nostrum «una grande invenzione del governo italiano». E chiosando con un cerimonioso «Lampedusa è il simbolo di una tragedia che tutti conosciamo in Europa, un qualcosa di irragionevole – ha concluso il suo intervento il presidente dell’Europarlamento – ma è anche il simbolo della solidarietà e dell’umanità, con i suoi pescatori che sono degli eroi». Una captatio benevolentiae a cui ha replicato a breve, e senza mezzi termini, il segretario della Lega Matteo Salvini: «Mare nostrum aveva due obiettivi: meno sbarchi e meno morti. I morti sono stati più di 3000, gli sbarchi quasi 150.000», ha dichiarato sullo scottante tema il leader del Carroccio. «Un fallimento evidente, totale – ha poi concluso Salvini – un’idiozia da fermare. E invece il governo ancora giovedì con il decreto stadi ha regalato altri 130 milioni di euro per l’accoglienza degli immigrati togliendoli al fondo per le espulsioni. E oggi a Lampedusa sfilano ipocriti e buonisti. A spese altrui».
Così, sulla manifestazione e, soprattutto, sulle molteplici recriminazioni che ha suscitato, come sulle proteste di piazza a Lampedusa che l’hanno caratterizzata, è intervenuta anche il minsitro degli Esteri Federica Mogherini che, rivolgendosi ai contestatori che hanno fischiato Martin Schulz, ha semplicemente risposto: «Che ci sia l’Ue qui non è per niente banale; è il segno di un impegno che c’è stato e che continuerà. Questo è un segnale politico importante»: la diplomazia è appagata. Gli isolani e gli amminstratori locali di Lampedusa, gli abitanti delle città che ospitano i centri d’accoglienza al collasso, i parenti delle vittime dei naufragi, decisamente meno…