Sull’altare dell’euro rischiamo una brutta fine. Dobbiamo reagire per non morire
Moriremo di austerity. Moriremo impauriti, sfiniti e affamati per far contenta la Merkel e per evitare di turbare il sonno ai poveri tedeschi sempre alle prese con l’incubo antico dell’inflazione. Moriremo di euro senza mai vedere nascere l’Europa, che quella era e rimarrà pura utopia. Moriremo ascoltando frotte di competenti economisti spiegarci il come e il perché della crisi e di tutte le crisi passate, senza che mai uno di loro, uno solo, avesse davvero previsto alcunché di quanto accaduto. Moriremo strangolati dai debiti e da una politica monetaria che ci ha spennati vivi ma, vivaddio, moriremo contenti perché al vertice della Bce c’avevamo Mario Draghi. Quello che volle, ma non poté, che ci provò, ma non ci riuscì. Moriremo sfiniti perché avevamo pure Romano Prodi, quell’insaccato un tempo propenso alle sedute spiritiche e poi convertito alla politica. Quello al quale D’Alema Massimo, altro genio che il mondo ci invidia, conferì la forza del Pds. Quello che spiegava a noi poveri scemi che «con l’euro guadagneremo un giorno in più lavorando un giorno in meno». Cosicché tutti noi, pecore senza lana, tutti a seguire, ad annuire, ad entusiasmarci per il professore e per questa moneta che ci avrebbe resi così felici e così forti. Talmente forti da guardare con commiserazione e pure con una certa soddisfazione –almeno noi di questa parte – la perfida Albione, l’Inghilterra di Tony Blair, farsi spallucce della moneta unica, memore dell’insegnamento e dei moniti di lady Thatcher. Moriremo così perché così siamo diventati. Perché la classe dirigente che esprimiamo non è peggiore, ma neppure migliore di noi che la votiamo. Noi pavidi e preoccupatissimi, addirittura terrorizzati, per un evento climatico o per un virus o per la morìa delle vacche. Perché la spina dorsale e gli attributi ci hanno sconsigliato vivamente di fortificarli. Perché, dicevano, non servono più nel terzo millennio. Tanto tutto è connesso. Che al limite, per un’emergenza, forse si possono anche acquistare in rete. Moriremo perché appunto noi siamo così mentre altri, moltitudini umane a latitudini diverse, connessi anch’essi si dà il caso, lavorano più e meglio di noi e crescono a ritmo esponenziale oppure imbracciano il fucile nel nome di un Dio guerriero. Moriremo così. Oppure no. Oppure ci sveglieremo da questo torpore buonista e politicamente corretto per guardare finalmente in faccia alla realtà. E reagiremo. Forse.