Tutti contro Putin tranne il centrodestra. Una scelta che sembrava folle e che invece…
Putin difende il concetto di famiglia, per lui il matrimonio è tra un uomo e una donna. Il Pd storce il naso, non va, è troppo controcorrente, non è abbastanza moderno. Di conseguenza lo zar è contro le unioni e le adozioni omosessuali, per lui un bambino – specie se ha sofferto – ha il diritto di crescere con una madre e un padre. Non va, non è politicamente corretto, la sinistra non gradisce. Putin esalta i valori della Nazione. Peggio, dimostra una forma di razzismo latente, non si dicono certe cose, è mancanza di rispetto per la cultura altrui. Meglio poi non toccare il tasto religioso, irricevibile per i “democratici”. Putin non ama la Merkel. Guai a parlarne bene, Renzi potrebbe innervosirsi, la Cancelliera ha promosso i suoi compitini e il buon Matteo si sente uno scolaretto modello. Putin si mette di traverso e accusa gli Stati Uniti di ingerenza. Peccato mortale, specie se si pensa a quanto ha dovuto sudare il Pd per conquistare un po’ di credibilità in America. E poi, nessuno dimentichi che il leader russo è persino amico di Berlusconi. Questo è troppo, il vaso è colmo. Pollice verso, è deciso: Vladimir è un nemico. È così che – travolto da strategie sbagliate e un certo ideologismo – la sinistra al governo ha commesso l’errore più grande. E ora si trova spiazzata, perché l’offensiva mediatica contro Mosca si è affievolita, Putin è andato avanti come un carrarmato riuscendo a conquistare consensi fuori dai suoi confini. In Francia, in Spagna e in Italia, tanto per citare qualche esempio. Il centrodestra nostrano, nonostante la crisi che vive al suo interno (crisi che sta generando sfiducia nell’elettorato) è stato coerente. Anzi, lucido. Nel momento in cui tutti urlavano contro il tiranno, solo il centrodestra ha messo in guardia sull’errore delle sanzioni contro Mosca. Berlusconi è stato durissimo, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione in Parlamento. E ora anche la Lega si schiera e mira a un rapporto forte con il partito di Putin. Salvini ha incontrato alla Duma Vladimir Vasiliev, capogruppo di Russia Unita. Qualcosa si muove. Anzi, continua a muoversi. Non certo per idolatrare lo zar. Ma perché alcuni valori possono e devono imporsi sul politicamente corretto. O meglio, polverizzare il politicamente corretto.