Tutti mobilitati per il Tweet Storm del 18 ottobre, a un anno da Mare Nostrum: ecco i numeri del fallimento

8 Ott 2014 9:29 - di Antonella Ambrosioni

Il prossimo 18 ottobre cade l’anniversario di un fallimento conclamato e certificato da dati sconfortanti: l’operazione Mare Nostrum presenta un consuntivo annuale folle. Questi i numeri: 150.000 i clandestini sbarcati; 3000 morti in mare; più di 100 milioni di euro spesi dall’Italia. Fermiamo questa follia: è  l’obiettivo di un vasto movimento d’opinione che si sta mettendo in moto sulle rete per “festeggiare” (e liquidare) a dovere l’annus horribilis di un’iniziativa nella quale si sono confusi l’accoglienza con l’invasione nel disinteresse completo dell’Europa. Tutto il popolo della rete si sta mobilitando per sabato 18 ottobre con un Tweet Storm che partirà alle ore 18 e si avvarrà di tre hastag: #stopmarenostrum, #bastaclandestini, #stopinvasione. Una “tempesta” di tweet per dire che è ora di farla finita con un’operazione che così come si è sviluppata, ha travalicato gli scopi umanitari e si è trasformata di fatto in un trasporto gratuito e assicurato per qualsiasi clandestino. In pratica, a nostre spese e con la nostra Marina, trasportiamo in Italia ogni clandestino. Cosa ben diversa dal concedere asilo ai profughi da guerre per ragioni umanitarie. Nell’inerzia dell’Europa, che non muove un dito, apriamo l’Italia a un’autentica invasione. È evidente che non c’è alcuna collaborazione degli Stati Ue nella gestione dei profughi e che se le nostre modalità d’intervento nel Mediterraneo dovessero proseguire nelle stesse condizioni di oggi finiremo con l’incoraggiare qualsiasi trafficante di morte e di disperazione.

Tutto il centrodestra vuole fermare Mare Nostrum. Da Forza Italia è il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che sta spendendo – e non da ora –  parole chiare: «Bisogna bloccare subito l’operazione Mare Nostrum, diventata ormai un taxi, un traghetto per clandestini. Siamo ormai alla farsa con la segnalazione delle partenze da parte degli scafisti stessi che fa scattare l’intervento delle navi italiane che portano da noi quantità sterminate di clandestini». Dove vuole arrivare il governo italiano prima di ammettere che ha sbagliato tutto e che Mare Nostrum andava da tempo sospeso? «Solo un governo irresponsabile può permettere che si continui su questa strada», sostiene Gasparri che invita a focalizzare l’allarme sociale creato da questa invasione ormai fuori controllo. Si mobilita Fratelli d’Italia che proprio il 18 ottobre scenderà in piazza a Reggio Calabria per dire basta a questa operazione simbolo del fallimento di governo e Ue sulle politiche migratorie. «Basta Mare Nostrum: è la richiesta che lanceremo da una delle città e delle regioni che più pagano sulla loro pelle le conseguenze di una gestione scellerata e demenziale dei flussi di clandestini e richiedenti asilo», dice Giorgia Meloni. «L’Italia – spiega – è stata lasciata sola e abbandonata a questa emergenza che non è nazionale ma continentale». La Lega naturalmente è in grande fibrillazione e si prepara a scendere in piazza a Milano, sempre il 18 ottobre, per dire stop a un’operazione che nelle parole del leader leghista Matteo Salvini è «un fallimento totale, un’operazione stragista che costa un occhio della testa». L’appuntamento del 18 sulla rete a questo punto è un’opportunità per tutti gli italiani che non sanno che farsene dei falsi buonismi e di un malinteso senso dell’accoglienza: che l’invasione dei tweet sia veramnte una “tempesta” contro Mare Nostrum. Non si potrà non tenerne conto.

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