“Berlusconi, è lui il male”: parola dell’ex ministro che negò l’estradizione a Battisti
Berlusconi pericolo pubblico, peggio dei militanti della lotta armata per il comunismo, una specie di serial killer che “fa fuori” gli avversari, il cancro della politica, il demonio da cancellare con un esorcista. Ad attaccare così il Cavaliere non sono i “compagni” dei centri sociali ma un ex ministro brasiliano della Giustizia, Tarso Genro, governatore uscende del Rio Grande do Sul.
Il fedelissimo di Lula che negò l’estradizione di Cesare Battisti
Per chi ancora non lo sapesse, si tratta proprio del fedelissimo di Lula che negò l’estradizione in Italia dell’ex terrorista rosso Cesare Battisti, creando scandalo e imbarazzi, una scelta che fu definita una vergogna internazionale. Ma Genro probabilmente crede di essere un eroe o un ideologo e ora avverte i brasiliani: «Attenti, rischiate di trovarvi un Berlusconi al comando». Il che è il peggiore dei mali. «Se il mondo dei partiti e la sfera della politica fossero distrutti – ha scritto Genro sul sito Uol – ciò che verrebbe dopo Dilma non sarebbero né Aecio né Marina, ma un Berlusconi in versione nostrana, inventato dall’antipolitica, che di sicuro farebbe retromarcia sulla lotta alla corruzione nel Paese». Secondo Genro l’eventuale creazione di un “Berlusconi brasiliano” sarebbe responsabilità principalmente dell’opposizione: «In questi casi – ha sostenuto – è bene ricordare l’Italia di Berlusconi, dove per eliminare la politica anche gli avversari vennero trattati come nemici da far fuori».
Le assurdità di Tarso Genro
Al di là delle assurdità che ha detto, continua a far notizia un ex ministro che dovrebbe almeno vergognarsi, visto che è “amico” e ha “difeso” Cesare Battisti, condannato all’ergastolo in contumacia in Italia per quattro omicidi compiuti negli anni Settanta. L’ex terrorista cominciò a partecipare alle azioni dei “Proletari armati per il comunismo” e fu responabile di rapine alle banche e di omicidi di commercianti e appartenenti alle forze dell’ordine. Ma per Genro, il ”terrorista” è Berlusconi.