Buttafuoco: «Salvini è l’unico che può riempire lo spazio vuoto della destra»

24 Nov 2014 12:20 - di Redattore 92

Pietrangelo Buttafuoco non è sorpreso del risultato delle elezioni Regionali. Fin dallla campagna elettorale per le Europee aveva già pronunciato, a sorpresa, il suo endorsement in favore del leader della Lega con un intervento sul Foglio: «È l’unico che – aveva sentenziato lo scrittore e giornalista siciliano – razzolando bene per predicare male, parla chiaro. Se posso dirla tutta, a quelli che furono di destra, non resterà altro che votare Matteo Salvini».

Buttafuoco, quali elementi di novità emergono da questa tornata elettorale?

Intanto vorrei accantonare le elezioni calabresi, non voglio neppure prenderle in considerazione.

Perché così categorico?

Era una partita già scritta sin dall’inizio. E poi, si sono mosse le clientele e quando si muovono le clientele è inutile soffermarsi in analisi.

Analisi impietosa…

Ma inevitabile. È l’eterno discorso del Sud, che purtroppo conosco bene, preferisco parlare delle elezioni in Emilia Romagna.

Prego, si accomodi…

Il voto dell’Emilia Romagna apre un doppio scenario. Il raddoppio della Lega rispetto ai voti di Forza Italia è la prova che la leadership di Forza Italia e, di conseguenza, il berlusconismo sono finiti.

Le ragioni?

L’elettorato che ha sempre votato Silvio Berlusconi non si riconosce più in un leader che di giorno va a pranzo con Matteo Renzi e la sera va cena con Vladimir Luxuria.

Tuttavia, la sua presa di posizione in favore di Salvini continua a sorprendere…

Non va sottovalutato un dato che, per me, dal punto di vista politico è fondamentale. Salvini è un leader che finalmente sa pronunciare il “noi” al posto dell’”io”, un pronome che purtroppo aveva contraddistinto la leadership berlusconiana. Il leader del Carroccio è un politico che ha anche il dono della chiarezza, ha parlato pane al pane e vino al vino e anche la sua campagna elettorale lo ha confermato.

In che senso?

Mi ha colpito, ad esempio, la capacità di parlare agli imprenditori dell’Emilia Romagna, già penalizzati dalle tasse del dopo terremoto e dalle sanzioni contro la Russia che hanno devastato il centro nevralgico delle loro esportazioni. Dobbiamo riconoscergli che ha saputo lavorare bene sul territorio.

A suo avviso, può rappresentare una candidatura unificante del centrodestra? All’interno di Forza Italia e di Fratelli d’Italia-An in molti sono scettici.

Se parliamo in termini di giudizio da parte del ceto politico, non li reputo attendibili. Il ceto politico non può dare un giudizio definitivo. L’opinione pubblica ormai non si lascia più influenzare dagli anatemi del politico di turno. Giudica con la propria testa e il voto alle Regionali ne è la conferma.

Quindi il segretario della Lega, a suo avviso, può essere davvero un punto di riferimento per la destra?

Partiamo da un sano pragmatismo. Dobbiamo prendere atto che le forze politiche che pretendono di rappresentare la destra italiana, nei numeri non trovano consenso tra gli elettori. È finita una storia, ma ne può ricominciare un’altra.

Quindi, secondo lei, la storia della destra dovrebbe ripartire proprio con Salvini?

Mi pare che, finora, abbia saputo ribaltare il vecchio slogan che nel Msi ricordiamo in tanti, “piazze piene urne vuote”. Ci vuole del sano pragmatismo. Personalmente sono convinto che Salvini sia l’unico leader in grado di riempire lo spazio a destra che, al momento, è desolatamente vuoto.

 

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