Calcio violento, lo sfogo di Totti: «Anche i miei figli hanno paura»

17 Nov 2014 18:54 - di Redattore 92

«Ogni tanto i miei figli mi dicono: “Ho paura, non vengo allo stadio”. Purtroppo è la verità». Lo sfogo di Francesco Totti arriva durante la cerimonia di premiazione “Il bello del calcio” intitolato a Giacinto Facchetti e organizzato dalla Gazzetta dello Sport. Il capitano della Roma non sorvola su uno dei lati oscuri del suo mondo sottolineando che «dobbiamo riportare e famiglie allo stadio. Il calcio deve essere divertimento, sfogo, e i bambini ci trasmettono calore vedendolo dal campo, noi possiamo giocare ancora meglio».

La partita di Milano rovinata dai tifosi croati

Uno sfogo che arriva all’indomani di Italia-Croazia, gara valevole per le qualificazioni agli Europei 2016, funestata da una serie di gravi incidenti causati dai seimila tifosi croati. Allo stadio Meazza di Milano dopo il gol dell’1-1 la partita è ripresa con un paio di minuti di ritardo per il lancio di fumogeni e petardi in campo da parte dei tifosi croati. Per lo stesso motivo la partita è stata sospesa al 30′ della ripresa per oltre dieci minuti, mentre nella curva da dove provenivano i fumogeni si verificavano scontri fra polizia e tifosi croati. «Ho chiesto scusa in campo all’Italia, ora lo chiedo a tutti: quanto successo coi nostri tifosi non è ammissibile. Il nostro popolo non è così». Lo ha detto il ct della Croazia Kovac, dopo il fitto lancio di petardi – a giudicare dalla traiettoria anche con pistole lanciarazzi – degli ultrà biancorossi «Sconfitta a tavolino? Non credo».

Arrestati 9 ultras della Viterbese per il raid di Magliano romano

Una domenica funestata anche da un grave episodio nel calcio dilettantistico. «Stavamo giocando il primo tempo della partita quando ho visto un gruppo di persone incappucciate, con in mano spranghe e caschi, scavalcare il muro della tribuna alle spalle dei nostri tifosi. Hanno colpito tutti quelli che si sono trovati davanti. In campo sono volati alcuni sassi e qualche bomba carta». È il racconto di uno dei giocatori dell’Ardita San Paolo, la squadra capitolina di terza categoria a cui appartengono i supporter aggrediti domenica a Magliano Romano. Per questi fatti sono stati arrestati nove ultras della Viterbese tra i 18 e i 32 anni. Ancora da chiarire il movente della spedizione punitiva anche se non si esclude che dietro ci siano motivi ideologici. Le indagini vanno avanti per identificare gli altri aggressori. A quanto ricostruito finora, all’azione hanno preso parte circa venti persone.

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