C’è aria di elezioni anticipate. FI attacca: «Renzi vuole il colpo di mano»

22 Nov 2014 16:49 - di Mariano Folgori

Un vento da elezioni anticipate comincia a spirare in questa ultima fase dell’autunno. I barometri di Forza Italia segnalano aria di tempesta. L’idea che Renzi punti al ricorso alle urne per non lasciarsi logorare dalla crisi economica e dal pil che non riparte è ormai qualcosa di più di un sospetto. Ne parla espressamente Il Mattinale, la nota politica del Gruppo alla Camera. Lo si capisce anche dalle dichiarazioni di Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Giovanni Toti. Il terreno di scontro rimane sempre la legge elettorale. Agli esponenti azzurri non vanno giù i tentativi del Pd di modificare il Patto del Nazareno.

Il Mattinale: «È meglio il Consultellum»

Secondo Il Mattinale, Renzi tenta il «colpo di mano» per correre al voto e manda “a ramingo” il Patto del Nazareno. «In questo scorcio di fine anno Renzi vuole trasformare l’Italicum in una legge elettorale da Ddr di Honecker che gli consenta di correre rapido ad elezioni, con premio di lista e soglie bassissime. Inaccettabile, eversivo nella sostanza e persino nella forma». Se elezioni anticipate devono essere, è meglio il Consultellum: «Dieci, cento, mille Consultellum. L’uso che Renzi fa della maggioranza incostituzionale e artificiale di cui dispone, impone di andare ad elezioni per una legislatura davvero costituente, ciò che esige un proporzionale che misuri le forze in campo. C’è il Consultellum che si presta a questo scopo. Noi puntiamo a superare il 50 per cento. Ci provi anche Renzi».

Brunetta: «Il Patto scricchiola, pericolosamente»

Toni non diversi si notano nelle dichiarazioni di Renato Brunetta. «Se Renzi continua a cambiare l’Italicum per ragioni opportunistiche, per ragioni di bottega sua, del suo partito e della sua maggioranza, con Ncd che pretende l’impretendibile, allora – sostiene il capogruppo di FI ai microfoni del Gr1 –  è chiaro che il patto del Nazareno scricchiola, ma in maniera pericolosa». Sarebbe meglio a questo punto andare alle urne in primavera con l’attuale sistema proporzionale, ovvero il Porcellum emendato dalla Consulta? «Per riformare la costituzione – risponde Brunetta –  è preferibile avere un parlamento eletto con un sistema proporzionale, piuttosto che questo Parlamento che, dopo la sentenza della Consulta di gennaio, è delegittimato».

Gasparri: «Respingiamo i ricatti dal Pd»

Anche Maurizio Gasparri non fa sconti a Renzi. «Il regalo di Natale che vorrebbe Renzi, è una legge elettorale come dice lui. Le favole se le racconti da solo. Vuole cambiare l’Italicum? Bene, ma non può farlo come gli pare e non può ignorare i pareri dei costituzionalisti che lo hanno messo in guardia. Se l’obiettivo è creare un sistema che garantisca governabilità, allora si innalzi la soglia di sbarramento al dieci per cento e si eviti la frammentazione. Nelle democrazie moderne funziona così. O la sinistra italiana guarda la progressista America solo quando le fa comodo? Cambiare per migliorare si deve. Ma abbiamo spalle grosse per respingere i ricatti di Renzi. Sarà anche abituato a vincere. Imparerà che si può perdere»

Toti: «No a modifiche non concordate»

Più soft nella forma, ma non meno duro nella sostanza, il discorso di Giovanni Toti: «Noi vogliamo dare una legge elettorale al Paese, non rompiamo gli accordi. Siamo disponibili ad andare avanti, ma non accetteremo tutte le modifiche che non sono state concordate con noi». Insomma, niente scherzi. «Noi  l’Italicum lo avevamo approvato alla Camera e lo avremmo votato così com’era uscito in due giorni, senza nessuna modifica. È il Pd che ha avuto esigenza di cambiarlo ancora. Valuteremo in Senato questi cambiamenti, ma il premio di maggioranza alla lista ci lascia perplessi». Anche per Toti il Consultellum è l’ipotesi più realistica in caso di elezioni anticipate: «Se si dovesse votare adesso non ci sarebbe un’alternativa (al Consultellum n.d.r.). È un dato di fatto, non un desiderio»

 

 

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