“Chi ci critica è a caccia di voti razzisti”: così dice l’Opera Nomadi…

10 Nov 2014 18:32 - di Francesco Signoretta

L’unica parola che sanno pronunciare è “razzisti”. Sono “razzisti” tutti coloro che protestano per la presenza dei rom, che manifestano un disagio, che hanno paura. Sono “razzisti” tutti coloro che chiedono spiegazioni, che vogliono vederci chiaro, che sono vittime di aggressioni e furti. “Razzisti” e “ignoranti” – secondo il termometro della sinistra e di alcune associazioni – perché non conoscono gli usi e costumi dei nomadi.

Qualcuno fa finta di non vedere e non sentire

Nessuno però si sofferma sul perché questi “razzisti” sono esasperati, non hanno nulla di estremista, sono madri, padri, nonni. Che chiedono solo di vivere tranquillamente. Una riprova che il loro urlo di protesta finisce nel vuoto è nelle parole del presidente nazionale dell’Opera Nomadi, Massimo Converso che, persino di fronte alle scene violentissime dei centri sociali che hanno aggredito Matteo Salvini, ha insistito con il solito linguaggio, senza nemmeno un cenno alle ragioni degli altri. Anzi, con un attacco politico a chi è stato colpito.

Lettura di parte

La sua lettura è stata questa: «Salvini era a caccia di voti razzisti» a spese di un campo Sinti. «Era a via Erbosa non per tutelare i bolognesi dai pericolosi nomadi, ma soltanto e volgarmente per raccattare voti facili ed averlo aggredito è servito soltanto a fargli una straordinaria pubblicità. Gli stessi Sinti avevano già allontanato gli acchiappavoti leghisti e non c’era alcuna necessità dell’assalto alla baionetta dei Centri sociali, che nulla sanno della complessissima e specifica “questione Sinti”ed hanno soltanto fatto propaganda gratuita a un personaggio come Salvini». Inoltre, aggiunge Converso, «è perfettamente vile e stupido picchiare i giornalisti, anche se amici dell’opinione pubblica perbenista che si accanisce contro la “pagliuzza” rappresentata dai Rom-Sinti e chiude gli occhi sulla trave degli imprenditori italiani evasori fiscali che sfruttano la manodopera nei paesi Balcanici da dove provengono la grande maggioranza delle Comunità Rom, ma non i Sinti in Italia dall’inizio del 1400. L’Opera Nomadi è sempre contraria alla violenza, ma non porta certo solidarietà a chi come Salvini strumentalizza le difficoltà dei Rom-Sinti in Italia». Una dichiarazione che si commenta da sola.

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