Continua la grande fuga da Cuba. Ma non c’era stata la “svolta”?
Quasi due anni fa i giornali italiani (soprattutto quelli di sinistra come Repubblica) l’avevano presentata come una “svolta” epocale: a Cuba arriva la libertà, si potrà viaggiare, basterà il passaporto, non ci vorrà più il permesso delle autorità comuniste… Ma non era vero nulla, era l’ennesima truffa della dittatura di Fidel Castro e compagni nei confronti dei babbei internazionali e dei suoi poveri concittadini. Sì, perché il numero di cubani che cercano di raggiungere le coste degli Stati Uniti a bordo di imbarcazioni artigianali – i cosiddetti balseros – è aumentato del 75% in un anno, secondo cifre ufficiali della Guardia costiera americana.
Aumenta il numero dei balseros che fuggono
E come mai lasciano il paradiso? Durante l’anno fiscale che si è chiuso lo scorso settembre, infatti, i balseros registrati dalle autorità statunitensi sono stati 3.722, mentre durante lo stesso periodo dell’anno precedente erano 2.129. Di questi emigranti illegali, 814 sono riusciti ad arrivare sulla terra ferma statunitense evitando così di essere restituiti a Cuba in base alla legge nota come “piedi asciutti, piedi bagnati” (wet feet/dry feet policy). Secondo tale regola, infatti, i profughi cubani che arrivano negli Usa sono accolti solo se toccano terra. Se invece sono presi in mare vengono rispediti a casa. Nel 2013 ne erano approdati meno della metà (359). Analisti della stampa di Miami stimano che l’aumento dei balseros che sta sviluppandosi dall’anno scorso potrebbe essere il più importante dal 1994, quando la Guardia costiera intercettò 37.191 emigranti cubani mentre navigavano verso la Florida.
Migliaia di medici cubani in fuga dal paradiso
Tra l’altro, nelle settimane scorse, quando Cuba ha mandato migliaia di medici all’estero, fra quelli inviati in Venezuela (diecimila) – a cambio di petrolio a prezzo scontato – molti ne hanno approfittato per fuggire verso gli Usa: nel 2014 saranno circa 1500, un aumento del 50% rispetto all’anno precedente.