Due egiziani sotto processo ingannano l’attesa tentando un borseggio
Aspettavano di essere giudicati per detenzione e spaccio di droga e hanno pensato di mettere a frutto l’attesa borseggiando il testimone di un processo. È successo all’interno della Città giudiziaria di Roma, dove i due pusher ventenni, egiziani, sono stati anche bloccati e arrestati dai carabinieri di stanza nel tribunale.
L’inseguimento nei corridoi del tribunale
È stata la stessa vittima a portare all’arresto dei due: si è accorto del furto del portafogli, che conteneva 130 euro ed era in una borsa, e ha ricorso i due giovani, che poi sono stati bloccati dai carabinieri. I due ragazzi egiziani, che erano stati già arrestati due settimane fa, sono stati processati per direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto ed emesso l’ordinanza di custodia in carcere, rinviando poi il processo al prossimo 3 dicembre.
Da Reggio Emilia a Taranto: i precedenti
Non è la prima volta che i tribunali sono teatro di furti o tentati di furti. Qualche anno fa un ladro si introdusse negli uffici di un giudice della sezione civile del Tribunale di Reggio Emilia, da dove provò a portare via il portafogli e la borsetta del magistrato. Anche in quel caso il ladro fu colto in flagrante dalla vittima e fermato immediatamente. Un altro tentativo di furto si è registrato negli uffici della cancelleria del Tribunale di Taranto, tre anni fa. Allora un uomo del posto cercò di forzare l’armadietto in cui erano custoditi gli effetti personali di una dipendente. Di nuovo il ladro, con precedenti, fu colto sul fatto e arrestato.
Alla città giudiziaria, il clamoroso colpo al caveau
È però ancora il tribunale penale di Roma a detenere il primato del più clamoroso tentativo di furto all’interno di un tribunale: il colpo del luglio 1999 al caveau della Banca di Roma all’interno della città giudiziaria.