E alla fiaccolata per i marò arriva l’sms di Latorre: «Grazie di cuore a tutti»
La serata uggiosa di Piazza Montecitorio si illumina con le fiaccole accese per i nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, di cui martedì sera ricorreva il triste anniversario dei mille giorni di fermo in India. Mille giorni di ingiusta detenzione. Mille giorni in attesa di un capo d’imputazione. Di un regolare processo. Mille giorni lontani da casa e dagli affetti. Malgrado in piazza ci fossero tra le centinaia di partecipanti anche esponenti della politica – come l’ex ministro della Difesa e deputato di FdI, Ignazio La Russa, o come l’ambasciatore Giulio Terzi, ex ministro che in polemica con il governo si dimise da titolare del dicastero degli Esteri, o ancora come il parlamentare azzurro Fabrizio Di Stefano – la manifestazione, pacifica e senza bandiere di partito, ha accomunato tutti i suoi partecipanti sotto un unico striscione con la scritta: «Riportiamo a casa i nostri marò».
Una fiaccolata per tenere alta l’attenzione sui marò
Una rivendicazione silenziosa, quella della fiaccolata di Piazza Montecitorio organizzata dal consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori e dal segretario nazionale di Riva destra, Fabio Sabbatani Schiuma – entrambi esponenti del comitato “Difendiamo l’Italia» – mirata a tenere sempre accesi i riflettori su un caso drammaticamente irrisolto dal 12 febbraio del 2012. Un caso fin qui gestito da tre governi – da Monti a Renzi, passando per Letta – che ancora non ha soluzione. Un complicato intreccio politico-diplomatico definito dagli organizzatori della fiaccolata «squalificante per l’immagine internazionale del nostro Paese», e su cui incombe sempre più pesantemente il sospetto della «priorità data agli interessi economico-finanziari tra Italia e India rispetto alla risoluzione del caso».
L’sms inviato in piazza Montecitorio da Latorre
Un caso che, si chiede ancora Santori a margine dell’evento di martedì sera, «non si capisce come mai non sia stato preso in considerazione di chiudere con delle sanzioni, come quelle previste per i russi nella ben più grave vicenda ucraina». Un caso che, conclude il promotore dell’evento, «scredita l’impegno dei nostri militari al lavoro nelle missioni di pace nel mondo», di cui i due fucilieri di marina sono la nobile testimonianza. E proprio uno di loro, Massimiliano Latorre, ha spedito agli organizzatori della fiaccolata e ai suoi tanti partecipanti un sms: «Grazie di cuore – ha scritto il marò in convalescenza dopo un ictus – . Appena le mie precarie condizioni di salute lo consentiranno vorrò abbracciarvi uno ad uno». Speriamo possa dire presto lo stesso anche Salvatore Girone.