Forza Italia è sotto choc. E il Patto del Nazareno finisce nel mirino

25 Nov 2014 15:10 - di Lando Chiarini

Forza Italia il giorno dopo la batosta elettorale patita in Emilia Romagna ed in Calabria assomiglia ad un campo di battaglia. E come in ogni battaglia che si rispetti, i primi contrasti sorgono intorno all’ora, al luogo ed al terreno dello scontro. E se ad urne ancora aperte  il Cavaliere aveva provveduto a convocare per oggi una rinione del Comitato di presidenza, ha provveduto subito Raffaele Fitto a far capire che è ora ormai di condividere persino le procedure delle convocazioni. «Ho appena scritto a Silvio Berlusconi per chiedere la riconvocazione della riunione in una data e in un orario che consentano a tutti di partecipare», ha fatto sapere il deputato pugliese, rimasto a Strasburgo per assistere alla visita ufficiale di Papa Bergoglio all’Europarlamento. E che la questione sia soprattutto politica e non solo procedurale è confermato dal fatto che anche Saverio Romano, Daniele Capezzone, Rocco Palese e Pino Galati hanno avanzato analoga richiesta.

I “fittiani”: gli elettori non ci capiscono più

La protesta non sembra arginabile. Anche perché questa volta non tutti sono disposti a nascondere la crisi sotto l’ombrello della leadership di Berlusconi. Tutt’altro. Lo dice chiaramente l’ex-tesoriere Pdl Maurizio Bianconi che auspica una Forza Italia senza Cavaliere. Come lui la pensano in tanti e persino chi non se la sente di arriva a criticare la persona del Capo ne demolisce l’opera, a cominciare dal Patto del Nazareno, cioè l’accordo con Renzi sulle riforme (soprattutto elettorale). Un’intesa che Berlusconi considera vitale per continuare a stare nel giro che conta, soprattutto in vista dell’elezioni del successore di Napolitano al Quirinale, ma che molti nel partito considerano ormai  come la vera causa dei disastri elettorali.  Così la pensa il deputato “fittiano” Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari Costituzionali: «Il patto del Nazareno – spiega – deve coesistere con la chiarezza di una politica antagonista alla sinistra. Non siamo stampella della sinistra e vogliamo mantenere un Dna chiarissimo da questo punto di vista». La gente vuole sentire cose di centrodestra.

Gasparri: «Prioritario restituire agibilità al Cavaliere»

Un appello a mettere da parte “frazionismi” e ad offire un “leale sostegno” all’ex-premier  arriva da Maurizio Gasparri, per il quale «la priorità per FI resta la battaglia per liberare Berlusconi da impedimenti persecutori che ne hanno limitato l’agibilità politica. Sappiamo tutti che si è trattato di una deliberata aggressione volta a indebolire il centrodestra nella sua leadership»

 

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