Immigrazione, Cameron non si fa intimidire: «Serve subito un freno»
Non demorde David Cameron. E non solo sul piano fiscale. La pioggia di accuse piovutagli addosso non ha ottenuto l’effetto sperato dalla Merkel e dalla Germania. Sugli ingressi di extracomunitari Londra non ci sta a subire ancora, a essere ridotta un colabrodo: «Servono adeguati controlli all’immigrazione», ha dichiarato il primo ministro del Regno Unito nel suo intervento alla conferenza annuale della Cbi, la Confindustria britannica.
«Bisogna cambrare le regole»
«Dobbiamo fare di più, sia al di fuori dell’Unione europea e, francamente, all’interno dell’Unione europea», ha aggiunto, riferendosi alla sua volontà di riformare il principio di libera circolazione nell’Ue. Per Cameron, accanto a questo, ci deve essere nel Regno Unito una riforma del sistema di welfare e dell’istruzione.
L’intervento del ministro May
Il tema è sul tappeto. «È nell’interesse nazionale del Regno Unito restare nell’Ue solo se però Bruxelles cambia», ha a sua volta affermato il ministro degli Interni britannico, Theresa May sottolineando che «le regole dell’Unione europea stanno frenando l’economia del Regno Unito e degli altri Paesi» e che per questo vanno riformate. In riferimento all’annosa questione della libera circolazione nell’Ue, May ha aggiunto che Londra deve «negoziare dei cambiamenti» nel modo in cui questo principio influisce sull’immigrazione nel Paese. Il ministro ha anche assicurato di essersi personalmente impegnata per negoziare delle modifiche al mandato d’arresto europeo.