Immigrazione, gli italiani sbeffeggiati di nuovo. Colpa del governo Renzi

1 Nov 2014 17:46 - di Franco Bianchini

È bufera, l’ennesima beffa sull’immigrazione va in scena e alza la tensione politica. «Triton è una presa in giro plateale. Solo alcuni degli stati membri dell’Ue daranno contributi, tra l’altro con un impegno risibile di uomini e mezzi. In altre parole, un contentino che non porterà alcun beneficio e che non femerà il flusso di immigrati», afferma Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. «Nessun controllo delle coste, nessuna soluzione diplomatica che risolva il problema dalla radice e cioè in Libia. Quanto a Mare nostrum, il governo si risparmi patetici annunci su quando finirà questa sbagliatissima operazione. Tralasciamo tra l’altro di sottolineare che, non essendo cambiate le situazioni in Nord Africa, coloro che hanno sostenuto Mare nostrum oggi di fatto fanno marcia indietro. Non prendiamoci in giro. La politica dell’immigrazione del governo Renzi è stata un disastro clamoroso».

Un coro unanime: sceneggiata indigesta

«Da Mare Nostrum a Triton passando per Frontex. Sembra il gioco delle 3 carte, Sull’immigrazione basta spot servono risposte serie per l’Italia», scrive su twitter Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, mentre il senatore azzurro Marco Marin aggiunge: «Mare Nostrum: errare humanum est, Triton: diabolicum. Errare è umano, perseverare è diabolico. Noi italiani siamo sempre stati aperti a chi viene nel nostro Paese per costruirsi una vita e un avvenire migliore per la propria famiglia e per i propri figli nel rispetto delle nostre leggi e della nostra cultura. Ma per fare questo bisogna avere la possibilità di lavorare, di inserirsi nella vita quotidiana delle nostre città, di mandare i figli a scuola. Le operazioni Mare Nostrum e Triton oggi sono la negazione di tutto questo».

L’Italia sbaglia, l’Europa sbaglia il doppio

«L’avvio dell’operazione Triton per il salvataggio degli immigrati nel Mediterraneo è il simbolo del fallimento dell’Unione europea. Un fallimento sul versante della coesione interna, ma anche sulla politica estera e dell’immigrazione», dice Mariastella Gelmini. «L’Italia si ritrova sostanzialmente sola a gestire il dramma dei profughi raccolti in mare anche da navi di altre nazioni ma per essere sempre condotti nel nostro Paese . Tutto ciò accade perché nelle sedi comunitarie, per responsabilità anche del nostro governo, l’Italia non è riuscita a imporre una distinzione netta fra la politica dell’accoglienza, necessaria per coloro che fuggono dalle guerre e da tutti condivisa, da una politica di immigrazione che impone regole severe e uniformi nei 28 Paesi dell’Unione».

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